Dopo il successo di "Gomorra" e "Romanzo criminale", Netflix ci regala una nuova serie italiana tutta d'azione e adrenalina: "ACAB: La serie". Ambientata nella periferia romana, la serie segue le vicende di un gruppo di poliziotti della Mobile alle prese con le tensioni sociali e le violenze che affliggono il territorio.
Il titolo, che sta per "All Cops Are Bastards", è un chiaro riferimento all'acronimo utilizzato da alcuni gruppi anarchici e di estrema sinistra per esprimere il loro disprezzo nei confronti delle forze dell'ordine. La serie, però, non si limita a prendere una posizione netta sulla questione, ma esplora le sfumature e le complessità del rapporto tra polizia e cittadini.
I protagonisti sono poliziotti in carne e ossa, con i loro pregi e i loro difetti. Sono uomini e donne che ogni giorno rischiano la vita per difendere la società, ma che spesso si trovano a dover affrontare i pregiudizi e l'ostilità di chi li vede come gli oppressori.
La serie non risparmia critiche alla polizia, mettendo in luce le violenze e gli abusi che a volte vengono commessi dalle forze dell'ordine. Ma allo stesso tempo, non condanna indiscriminatamente tutti i poliziotti, mostrando anche il coraggio, l'umanità e il sacrificio di chi lavora ogni giorno per garantire la sicurezza dei cittadini.
"ACAB: La serie" è un prodotto televisivo di alta qualità, che riesce a tenere lo spettatore incollato allo schermo dall'inizio alla fine. Le scene d'azione sono spettacolari, ma non sono fini a se stesse: servono a raccontare la storia di uomini e donne che ogni giorno mettono a rischio le proprie vite per difenderci.
La serie ha suscitato molte discussioni e polemiche, ma ha anche raccolto un grande successo di pubblico. È una serie che fa riflettere, che ci spinge a interrogarci sul ruolo della polizia nella società e sul rapporto tra forze dell'ordine e cittadini. Una serie che non può lasciare indifferenti.