Non mi sono mai considerato un tipo socievole, ma anche io ho bisogno di qualcuno con cui condividere gioie e dolori. E Alfio è stato quella persona per me.
Ci siamo conosciuti all'Università. Io studiavo giurisprudenza, lui medicina. Eravamo due mondi diversi, ma entrambi con una passione per la vita.
Ricordo ancora il nostro primo incontro. Alfio era seduto al mio tavolo, con un libro aperto. Mi aveva scambiato per un suo amico e mi aveva chiesto di passargli una penna. Io, un po' imbarazzato, gli ho detto che non ero quell'amico lì ma che gli avrei passato volentieri una penna.
Abbiamo iniziato a parlare e abbiamo scoperto di avere molte cose in comune. Entrambi eravamo appassionati di musica, di film e di viaggi. E entrambi avevamo un profondo desiderio di vivere la vita al massimo.
Da quel giorno, siamo diventati inseparabili. Passavamo le nostre giornate insieme, studiando, ridendo e condividendo i nostri sogni.
Alfio era un amico speciale. Era sempre lì per me, nei momenti belli e in quelli brutti. Era il mio confidente, il mio consigliere e il mio più grande sostenitore.
Ricordo una volta che ero in crisi. Avevo appena perso il mio lavoro e non sapevo cosa fare. Alfio è venuto a trovarmi e mi ha ascoltato per ore. Mi ha detto che non dovevo preoccuparmi, che tutto si sarebbe sistemato. E aveva ragione.
Un'altra volta, Alfio è stato accanto a me quando sono stato ricoverato in ospedale. Mi ha fatto ridere, mi ha fatto compagnia e mi ha aiutato a superare la paura.
L'amicizia di Alfio è stata uno dei regali più belli della mia vita. È stato il mio migliore amico, il mio confidente e il mio più grande sostenitore. E anche se non c'è più, il suo ricordo vivrà sempre nel mio cuore.
Grazie, Alfio, per la tua amicizia indimenticabile.