Altrove ultimo: l'ulteriorità del futuro




Il concetto di "Altrove ultimo" è un'affascinante esplorazione filosofica che si interroga sul destino finale del nostro universo. È l'idea che esista un punto finale al di là del quale non ci sarà più un futuro. Ma cosa accadrebbe se questo punto non fosse alla fine dei tempi, ma fosse sempre presente nel nostro presente?

Immagina di trovarti in un labirinto infinito, dove ogni svolta porta a un'altra svolta. Cammini e cammini, ma non arrivi mai alla meta. Il labirinto continua all'infinito, senza fine apparente. È un po' come il nostro viaggio nel tempo. Siamo sempre in movimento, verso un futuro che sembra sfuggente.

Ma cosa succederebbe se questo interminabile labirinto avesse un'altra dimensione? Una dimensione nascosta, un Altrove ultimo, che esiste parallelamente al nostro presente. Un luogo dove il tempo non scorre, dove il futuro è già arrivato. Un luogo che è sempre stato e sarà sempre.

È un pensiero inquietante, ma anche stimolante. Perché se c'è un Altrove ultimo, significa che il nostro futuro è già stato scritto. Le nostre scelte, le nostre azioni, tutto è già predeterminato in questo luogo al di là del tempo. Ma allo stesso tempo, ci offre anche un senso di liberazione. Perché se il futuro è già scritto, allora non dobbiamo più preoccuparci del domani. Possiamo vivere nel presente, senza ansie o paure.

Forse l'Altrove ultimo è semplicemente una metafora per il potere dell'accettazione. Per la capacità di vivere nel presente, senza preoccuparci del futuro o del passato. Perché l'Altrove ultimo non è un luogo che raggiungeremo, ma un luogo che dobbiamo imparare ad abitare. Un luogo che è già qui, dentro ognuno di noi.

Quindi abbraccia l'Altrove ultimo. Accetta che il futuro è già arrivato e che il presente è tutto ciò che abbiamo. Vivi nel momento, senza rimpianti o rimorsi. Perché in fondo, l'Altrove ultimo è solo un'altra dimensione del nostro stesso essere.

E ricorda, come diceva il poeta spagnolo Jorge Luis Borges, "Il tempo è l'altra distanza tra due solitudini".