Il tennis di Borges è un gioco di parole, un gioco di specchi, un gioco di livelli. È un gioco in cui il giocatore è anche lo spettatore, lo scrittore è anche il lettore, la realtà è anche la finzione. È un gioco in cui tutto è possibile, anche l'impossibile.
Borges amava il tennis. Giocava spesso con gli amici, e anche quando non giocava, ne seguiva le partite con passione. Amava il gioco per la sua bellezza, per la sua eleganza, per la sua imprevedibilità. E amava anche il gioco per le sue metafore, per i suoi simboli, per i suoi significati nascosti.
Nel suo saggio "Il tennis", Borges scrive che il tennis è un gioco di "immaginazione e memoria". È un gioco in cui i giocatori devono immaginare le mosse dell'avversario, e ricordare le mosse che hanno già fatto. È un gioco in cui i giocatori devono essere sempre un passo avanti, sempre pronti a reagire alle mosse dell'avversario.
Borges vede nel tennis una metafora della vita. La vita, come il tennis, è un gioco di immaginazione e memoria. Dobbiamo immaginare il futuro, e ricordare il passato. Dobbiamo essere sempre un passo avanti, sempre pronti a reagire alle sfide della vita.
Il tennis di Borges è un gioco bello, elegante, imprevedibile. È un gioco che ci insegna a immaginare, a ricordare, a reagire. È un gioco che ci insegna a vivere.
Ecco alcune delle metafore e dei simboli che Borges trova nel tennis:
Il tennis di Borges è un gioco ricco di significato. È un gioco che può essere giocato a molti livelli, da quello letterale a quello metaforico. È un gioco che può essere apprezzato da tutti, dagli appassionati di tennis ai semplici lettori.
Se siete alla ricerca di un gioco bello, elegante, imprevedibile, allora il tennis di Borges è il gioco che fa per voi.