La Bosnia, come l'Ucraina, era un paese diviso lungo linee etniche. Serbi, croati e bosniaci avevano vissuto fianco a fianco per secoli, ma le tensioni erano sempre presenti. Quando la Jugoslavia si è dissolta nel 1991, queste tensioni sono esplose in una feroce guerra civile.
Anche l'Ucraina è stata divisa lungo linee etniche, con la maggioranza ucraina che vive nell'ovest e la minoranza russa concentrata nell'est. Quando la Russia ha annesso la Crimea nel 2014, ha scatenato un conflitto che continua ancora oggi.
Un altro parallelo tra la guerra in Bosnia e quella in Ucraina è il ruolo della Russia. In entrambi i casi, la Russia ha sostenuto i separatisti, fornendo loro armi e denaro. Questo sostegno ha prolungato i conflitti e reso più difficile la ricerca di una soluzione pacifica.
Anche le conseguenze delle guerre sono state simili. Entrambe hanno provocato la morte di migliaia di persone, lo sfollamento di milioni di altre e la distruzione di innumerevoli infrastrutture. Entrambe hanno anche lasciato cicatrici profonde nella società, che saranno difficili da guarire.
La guerra in Ucraina è un triste promemoria del fatto che la storia può ripetersi. Le stesse forze che hanno scatenato la guerra in Bosnia sono all'opera anche in Ucraina. Se non impariamo dalle lezioni del passato, rischiamo di ripetere gli stessi errori.
Dobbiamo lavorare per trovare soluzioni pacifiche ai nostri conflitti. Dobbiamo costruire ponti tra le comunità divise e promuovere il dialogo e la comprensione.
Dobbiamo anche sostenere le vittime della guerra. Dobbiamo fornire loro cibo, riparo e cure mediche. E dobbiamo aiutarli a ricostruire le loro vite quando il conflitto sarà finito.
La guerra in Ucraina è una tragedia per il popolo ucraino. È anche una tragedia per l'Europa e per il mondo. Dobbiamo fare tutto il possibile per porre fine alla guerra e aiutare le vittime.