C. Gambino




Il nome “C. Gambino” è sinonimo di potere, ricchezza e violenza nella storia del crimine organizzato americano. Carlo Gambino, nato in Sicilia nel 1902, divenne uno dei boss mafiosi più potenti di New York City, guidando la famiglia criminale Gambino dal 1951 al 1976.

La scalata al potere

Gambino iniziò la sua carriera criminale in Sicilia, dove fu coinvolto nel racket delle estorsioni e nel contrabbando. Emigrò negli Stati Uniti nel 1921 e si stabilì a Brooklyn, dove si unì alla famiglia criminale di Salvatore D'Aquila. Negli anni '30, Gambino salì rapidamente di grado, diventando il braccio destro di Albert Anastasia.

Nel 1951, Anastasia fu assassinato e Gambino prese il controllo della famiglia. Sotto la sua guida, la famiglia Gambino divenne una delle più potenti organizzazioni criminali della città, specializzandosi nel racket, nell'estorsione e nel gioco d'azzardo illegale.

Una rete di potere

Gambino costruì un vasto impero criminale, estendendo la sua influenza a numerose attività legittime e illegittime. Aveva investimenti in sindacati, imprese di costruzioni e night club. Controllava anche una vasta rete di gioco d'azzardo illegale e aveva legami con politici e funzionari delle forze dell'ordine.

La "Commissione"

Gambino fu un membro chiave della "Commissione", un consiglio di amministrazione della mafia che regolava le attività delle cinque famiglie criminali di New York City. Esercitò una notevole influenza sulla Commissione e svolse un ruolo chiave nella risoluzione delle dispute tra le famiglie.

Il declino e la morte

Negli anni '70, la famiglia Gambino iniziò a declinare a causa di guerre interne e accuse di racket. Gambino morì di infarto nel 1976, lasciando l'organizzazione in uno stato di caos.

L'eredità

Carlo Gambino rimane una figura iconica nella storia del crimine organizzato. Il suo nome è sinonimo di potere, violenza e astuzia criminale. La famiglia Gambino continua ad operare come una delle principali organizzazioni criminali a New York City e oltre, ma l'era di dominio di C. Gambino è ormai passata.