Il mio primo viaggio in Africa è stato nel 2009. Avevo 18 anni e correvo da due. Non ero un gran corridore, ma mi piaceva tanto farlo. Mi avevano detto che in Kenya avrei trovato i più forti corridori del mondo e così decisi di andare a vedere di persona.
Arrivai a Iten, un piccolo villaggio nella Rift Valley, e rimasi subito colpito dall'atmosfera che si respirava. C'erano corridori ovunque, tutti molto giovani e tutti molto forti. Mi allenai con loro per due settimane e imparai moltissimo.
Un giorno, mentre correvo con un gruppo di ragazzi, vidi un corridore che mi impressionò particolarmente. Era un ragazzo magro e minuto, ma correva con una facilità e una grazia incredibili. Chiesi agli altri chi fosse e mi dissero che si chiamava Eliud Kipchoge.
In quegli anni, Kipchoge era già uno dei migliori maratoneti del mondo, ma non aveva ancora vinto una medaglia olimpica. Lo incontrai di nuovo nel 2012, alle Olimpiadi di Londra. Questa volta era lui il favorito per la vittoria e non mi deluse. Vinse la maratona con un tempo record e diventò un eroe nazionale in Kenya.
Nel 2018, Kipchoge ha stabilito il nuovo record mondiale nella maratona, correndo in 2h01'39". È stato un risultato straordinario, che ha dimostrato che i limiti umani sono sempre più ampi.
La storia di Kipchoge è una storia di talento, duro lavoro e dedizione. È una storia che mi ha ispirato e che mi ha fatto capire che tutto è possibile, se ci si crede davvero.
Oggi, Kipchoge è uno dei più grandi maratoneti di tutti i tempi. È un modello per tutti gli atleti e una fonte di ispirazione per tutti coloro che vogliono raggiungere i propri sogni.
Se avete mai pensato di correre una maratona, vi incoraggio a farlo. È un'esperienza che cambierà la vostra vita.