Coratella: viaggio nel sapore antico del piatto povero
La coratella, un piatto antico che affonda le sue radici nella cucina povera, è un vero e proprio concentrato di sapori e di tradizione. Nel Lazio, in particolare, questo piatto è un must, e si accompagna spesso con i carciofi alla romana.
Ma cosa si intende per coratella? E' un insieme di interiora di agnello o di abbacchio, ovvero cuore, fegato e polmoni, tritati finemente e soffritti in padella con aglio, olio, peperoncino e mentuccia.
La coratella è un piatto che divide: c'è chi ne va matto e chi non lo sopporta, ma in generale è un piatto che va assaggiato almeno una volta nella vita. Il suo sapore è intenso, un po' amarognolo, ma al tempo stesso molto gustoso.
La coratella si può cucinare in vari modi, ma la ricetta più classica è quella che prevede la cottura in padella. Una volta soffritto l'aglio, si aggiungono le interiora tritate e si fanno rosolare per qualche minuto, mescolando di tanto in tanto.
Una volta che le interiora saranno ben rosolate, si aggiunge un po' di vino bianco e si lascia sfumare. A questo punto si aggiungono i carciofi tagliati a spicchi e si fa cuocere per altri 10-15 minuti, o comunque fino a quando i carciofi saranno teneri.
Per dare un tocco in più al piatto, si può aggiungere una grattugiata di pecorino romano e una spolverata di pepe nero. La coratella si serve calda, con un contorno di pane casereccio.
Come dicevamo, la coratella è un piatto antico, che fa parte della tradizione culinaria di molte regioni italiane. In alcune zone, viene anche chiamata "frattaglie" o "animelle". Nonostante sia un piatto povero, la coratella è molto gustosa e nutriente, ed è perfetta per una cena in compagnia.
Se siete curiosi di provare questo piatto, vi consigliamo di farlo in una trattoria tipica romana, dove la coratella viene preparata ancora secondo la ricetta tradizionale. Buon appetito!