Nonostante le sue prestazioni costantemente solide, raramente riceve i riconoscimenti che merita.
È come un soldato fedele che combatte in trincea, facendo tutto il lavoro sporco senza mai chiedere gloria o attenzione.
Non esita mai a mettersi al servizio della squadra, coprendo gli spazi, intercettando passaggi e facendo il lavoro sporco che altri potrebbero evitare.
Il suo sacrificio è ammirevole, soprattutto in un'epoca in cui il calcio moderno spesso esalta le stelle individuali.
Legge il gioco come un maestro degli scacchi, anticipando le mosse degli avversari e posizionandosi sempre nel modo più efficace.
Questa intelligenza tattica gli consente di compensare la mancanza di velocità e agilità, rendendolo un avversario temibile per qualsiasi centrocampista.
Non è il tipo di giocatore che cerca i riflettori o che si lamenta quando le cose non vanno per il verso giusto.
Preferisce invece lasciare che il suo gioco parli da solo, eseguendo i suoi compiti con efficienza e determinazione.
È un vero e proprio guerriero silenzioso, che svolge il suo ruolo senza clamore o fanfara.
È uno di quei giocatori che non si notano sempre, ma che sono assolutamente essenziali per il successo della squadra.
È il guerriero silenzioso che tiene unita la squadra nei momenti difficili e che mette sempre il bene del collettivo davanti al proprio.
Ecco perché Cristante è il mio giocatore preferito, un simbolo di abnegazione, intelligenza e spirito di squadra.