Dabney Coleman: L'uomo che ti ha fatto amare odiarlo




Immagina un mondo dove gli attori sono come i colori di una tavolozza, ognuno con la sua tonalità e sfumatura uniche. Dabney Coleman è come quel viola acceso e brillante, che cattura l'attenzione e ti fa amare odiarlo.
Ero un bambino quando ho visto per la prima volta Coleman in "Tutsi". Interpretava Lester, un agente teatrale misogino e cinico, che trattava tutti con disprezzo. Era così magistralmente odioso che lo odiavo all'istante. Eppure, non potevo distogliere lo sguardo dal suo volto, dai suoi occhi guizzanti e dal suo sorriso beffardo.
Negli anni, ho visto Coleman in innumerevoli film e programmi TV. Ha interpretato il nemico in "WarGames", l'avvocato senza scrupoli in "9 settimane e mezzo" e l'irascibile padre in "Freaky Friday". Ogni ruolo era un capolavoro di meschinità e sarcasmo, eppure, in qualche modo, riuscivi sempre a trovare un pizzico di simpatia per i suoi personaggi.
Come è riuscito Coleman a rendere così amabili i suoi personaggi odiosi? Forse è perché c'era sempre un barlume di vulnerabilità sotto la sua scorza dura. In "Tutsi", Lester era profondamente insicuro del suo ruolo nel mondo. In "9 settimane e mezzo", il suo personaggio era ossessionato dal controllo, ma in fondo era solo un uomo solo che cercava l'amore.
Coleman non si è limitato a interpretare i cattivi. Ha anche interpretato personaggi gentili e amorevoli, come il padre di Tom Hanks in "Sleepless in Seattle". Ma anche questi ruoli erano impregnati di un pizzico di ironia e sarcasmo, che rendevano i suoi personaggi così credibili e umani.
La voce di Coleman era una delle sue armi più potenti. Era un baritono profondo e rimbombante, che poteva passare dal sussurro gioviale al ruggito infuriato in un batter d'occhio. Le sue battute erano sempre taglienti e intelligenti, e le pronunciava con un tempismo perfetto che faceva ridere e rabbrividire allo stesso tempo.
In un'epoca in cui gli attori spesso si prendono troppo sul serio, Dabney Coleman era una boccata d'aria fresca. Non aveva paura di essere odioso, meschino o vulnerabile. Ci ha mostrato che anche i personaggi più antipatici possono avere un cuore.
Coleman si è ritirato dalla recitazione nel 2009, ma i suoi film e programmi TV continuano a deliziare e irritare il pubblico. È un maestro del suo mestiere, un attore che ha lasciato un'eredità ineguagliabile di personaggi memorabili che amiamo odiare.
"Non credo di aver mai incontrato qualcuno che lo odiasse. In effetti, penso che sia adorabile, in un modo strano." - Matt Groening, creatore dei "Simpson"