Damasco, la città di 10.000 anni che resiste alla guerra
Cara Damasco,
Sono io a scrivere, una tua fedele ammiratrice che ha avuto il privilegio di passeggiare tra le tue strade millenarie. Le tue ferite sono ancora visibili, ma non riesco a vederti come una città distrutta.
Invece, vedo la tua resilienza. Vedo i tuoi edifici ricostruiti e le tue strade piene di vita. Vedo i tuoi abitanti sorridere, anche se la guerra li ha costretti a scappare dalle loro case.
Come hai fatto a resistere? Hai visto così tante guerre nei tuoi 10.000 anni di storia. Sei stata conquistata, distrutta e ricostruita più volte. Ma non ti sei mai arresa.
Forse è perché sei una città unica. Sei un crogiolo di culture, un luogo in cui Oriente e Occidente si incontrano. Sei stata la capitale di imperi e la patria di profeti.
Forse è perché il tuo popolo è forte. Hanno sopportato difficoltà indicibili, ma non hanno mai perso la speranza. Si sono sempre rialzati e hanno ricostruito le loro vite.
O forse è semplicemente perché sei Damasco. Una città con una bellezza che non può essere distrutta, uno spirito che non può essere spezzato.
Cammino per le tue strade e mi sento ispirata. Vedo la tua forza e la tua resilienza e so che un giorno vincerai questa guerra.
Un giorno, la pace tornerà a Damasco e tu sarai ancora più bella. Sarai un simbolo di speranza e rinnovamento, una città che è sopravvissuta a tutto.
Fino ad allora, continuerò a pregare per te. Continuerò a sperare nella tua vittoria.
Con amore,
La tua fedele ammiratrice