Di Bartolomei, nato nel cuore di Roma, il quartiere Testaccio, il 22 agosto 1955, era un talento precoce. Fin da piccolo, il suo piede sinistro magico incantava tutti coloro che lo vedevano giocare. A soli 16 anni, esordì in Serie A con la maglia della Roma, diventando subito il beniamino dei tifosi.
In campo, Di Bartolomei era un fuoriclasse. I suoi dribbling ubriacanti, i passaggi geniali e i gol spettacolari facevano impazzire gli spalti. La Roma vinse lo scudetto nella stagione 1982-83, e Di Bartolomei fu uno dei protagonisti assoluti. Era il "numero 10" per eccellenza, il faro della squadra che accendeva la luce nei momenti più bui.
Ma il destino aveva in serbo per lui un colpo di scena crudele. Nel 1984, durante un banale allenamento, Di Bartolomei si ruppe il legamento crociato del ginocchio destro. Fu un infortunio che gli segnò profondamente la carriera. Nonostante i tentativi di rientrare, non riuscì mai a ritrovare la forma smagliante di un tempo.
Dopo un periodo di declino, Di Bartolomei si ritirò dal calcio nel 1991. Era ancora giovane, aveva solo 36 anni. Ma il suo ricordo rimase indelebile nella memoria dei tifosi giallorossi. Il "Maradona del Testaccio" era diventato un simbolo della Roma, un campione sfortunato ma indimenticabile.
La sua storia non è solo quella di un calciatore di talento, ma anche di un uomo che ha dovuto affrontare le avversità con coraggio e determinazione. Di Bartolomei è un esempio per tutti coloro che credono nei propri sogni, anche quando sembrano irraggiungibili.
Oggi, il suo nome è ancora cantato sugli spalti dell'Olimpico. Ogni volta che la Roma gioca una partita importante, i tifosi ricordano il "numero 10" che con il suo sinistro magico li fece sognare. Agostino Di Bartolomei, il genio sfortunato che cambiò la storia della Roma.
Una curiosità: sapevate che Di Bartolomei non ha mai segnato un rigore con la maglia della Roma? Nonostante fosse un tiratore infallibile, il destino volle che ogni volta che si presentasse sul dischetto, qualcosa andasse storto.