Se alla fine di un'edizione di Amici ti capita spesso di pensare che i finalisti non meritassero di vincere, probabilmente fai parte della maggioranza dei telespettatori.
Ma come si fa a stabilire chi merita di più? La domanda è complessa, perché in una gara come Amici non basta essere bravi. Conta anche la personalità, la determinazione e la capacità di entrare in empatia con il pubblico.
Negli ultimi anni, però, mi è sembrato che Amici abbia sempre più abbandonato il criterio del talento in favore di quello del consenso. E questo perché? Perché il consenso è più facile da misurare, sia attraverso i social che attraverso i dati Auditel.
Ma questo approccio rischia di penalizzare i talenti più originali e meno conformi, mentre favorisce quelli più didascalici e prevedibili. E alla fine, chi ci perde è proprio il pubblico, che si ritrova a guardare sempre le stesse cose.
Quindi, se anche tu sei stanco di vedere trionfare sempre gli stessi, magari è arrivato il momento di ripensare il modo in cui guardi Amici. E magari, perché no, di iniziare a tifare per qualcuno che non è il favorito di tutti.
Dopotutto, la cosa più bella dell'arte è la sua imprevedibilità. E in un talent show, l'imprevedibilità non dovrebbe mai essere eliminata.