Elly Schlein vs Matteo Renzi: chi vincerà il derby del PD?




Uno dei primati della politica italiana è aver assistito, per ben due volte, alla corsa fratricida tra due ex compagni di partito che in tempi diversi hanno ricoperto la carica di segretario del Partito Democratico. Bersani e Renzi nel 2013 e oggi Schlein ed ancora Renzi. Un déjà-vu che fa pensare a un derby perenne, a una contesa senza esclusione di colpi tra chi ha lasciato il segno e chi vorrebbe riprenderselo.
In entrambi i casi, il secondo sfidante è stato il vincitore, dopo una dura lotta di posizionamento, un corpo a corpo senza cartellino giallo e con tanti pugni sotto la cintura. Nella corsa di dieci anni fa l’ex premier fiorentino Renzi, all’epoca sindaco di Firenze, sconfisse Pier Luigi Bersani, all’epoca segretario uscente del PD, in una delle elezioni più combattute dell’ultimo ventennio. Renzi vinse con il 67,5% dei voti contro i 30,5% di Bersani. Una vittoria schiacciante, che di fatto cambiò il volto del Partito Democratico, che da allora ha preso le mosse proprio dal cosiddetto “renzismo”.
Ma Renzi, prima sconfitto alle urne nel referendum costituzionale del 2016 e poi abbandonato dai suoi stessi, nel 2019 decide di lasciare il partito che lui stesso aveva guidato per cinque anni e fondare Italia Viva. Ora, dopo due anni e mezzo di opposizione al governo Draghi e dopo un anno di sostegno al governo Meloni, Renzi ha deciso di ricandidarsi alla segreteria del PD, con l’obiettivo di riprendersi quello che lui stesso aveva lasciato.
La sua avversaria è Elly Schlein, attuale vicepresidente dell’Emilia-Romagna, che si definisce “donna, madre, compagna, politica”. Una outsider che in breve tempo è riuscita a catalizzare su di sé il consenso di una parte consistente dell’elettorato di sinistra, stanco dei vecchi schemi e alla ricerca di una novità.
Schlein, che ha 38 anni, è nata a Lugano da genitori italiani ed è cresciuta a Bologna. Laureata in giurisprudenza, ha lavorato come assistente legale e parlamentare europea prima di entrare in politica. Nel 2020 è stata eletta vicepresidente dell’Emilia-Romagna con una delega alle Politiche per il welfare, le politiche abitative, l’immigrazione e la cooperazione internazionale.
Schlein è una progressista convinta, che si batte per i diritti delle donne, degli Lgbtq e degli immigrati. È anche una ambientalista convinta e una sostenitrice dell’Europa. Renzi, invece, è un centrista che ha sempre avuto un rapporto pragmatico con il potere. È stato il presidente del Consiglio più giovane della storia della Repubblica italiana e il leader più longevo del Partito Democratico.
La battaglia tra Schlein e Renzi è aperta. È una battaglia politica, ma anche generazionale. Schlein rappresenta la novità, il cambiamento, mentre Renzi è il simbolo dell’establishment. Chi vincerà? Lo scopriremo il 26 febbraio, quando si voteranno i congressi del Partito Democratico.