Emil Steinberger




Per me Emil Steinberger è lo svizzero che ha reso grande la Svizzera.
Lui, nato in una stalla a Lucerna (anche se si sa, i più grandi nascono nelle stalle) nel 1933, ha saputo portare nella sua amata terra uno spirito di leggerezza e ironia tipico di chi ha visto la guerra da vicino e ne ha voluto esorcizzare il male. Senza troppi fronzoli, Steinberger ha iniziato a fare il suo mestiere di attore, cabarettista, scrittore e regista girando con la sua vecchia Volkswagen Bulli per le strade della confederazione, portando allegria e quella sua comicità surreale e lunare. Le sue performance erano uniche, e la sua battuta “Per essere felici, bisogna essere un po’ matti”, riassume perfettamente il suo modo di pensare.
Steinberger è stato un artista capace di toccare il cuore delle persone, parlando di argomenti seri con levità e semplicità. Non ha mai voluto fare la morale, ma stimolare un pensiero critico, divertendo il pubblico e facendolo riflettere. “Il mio obiettivo è quello di far ridere il pubblico, ma anche di fargli riflettere”, diceva.
Nelle sue performance, Steinberger si calava spesso nei panni di personaggi comuni, gente semplice che viveva la vita di tutti i giorni. Parlava di problemi quotidiani, ma lo faceva con un’ironia e una comicità che rendevano tutto più leggero e sopportabile. Non aveva paura di toccare temi delicati, come la guerra o la politica, ma lo faceva sempre con rispetto e senza mai prendersi troppo sul serio.
Anche se oggi non è più tra noi, il suo lavoro continua a far ridere e pensare. Nel 2006, a pochi mesi dalla sua scomparsa, gli è stato assegnato il premio tedesco per l'arte cabaretistica. Tra i suoi spettacoli più famosi ricordiamo "Telegrafenamt" (1979) e "Mani Matter - Warum Syt Dir So Truurig?" (2002).
Emil Steinberger è stato un grande artista, un uomo che ha saputo portare gioia e riflessione nella vita di tanti.