Franco Piperno, storico leader di Potere Operaio e professore universitario, è una figura enigmatica e controversa che ha lasciato un segno indelebile nella storia politica italiana.
Nato a Catanzaro nel 1943, Piperno è stato uno degli esponenti di spicco del movimento studentesco del '68 e un fondatore di Potere Operaio, gruppo che ha svolto un ruolo chiave nelle lotte operaie e studentesche degli anni Settanta. Dopo la dissoluzione del gruppo, Piperno ha continuato la sua attività politica e intellettuale, diventando professore universitario di Fisica della materia condensata all'Università della Calabria.
La figura di Piperno è sempre stata oggetto di dibattito e controversia. Alcuni lo hanno visto come un "cattivo maestro", un intellettuale radicale che ha alimentato la violenza politica. Altri hanno riconosciuto il suo ruolo di innovatore e pensatore, capace di analizzare criticamente i movimenti sociali e i cambiamenti politici.
Il rapporto di Piperno con Potere Operaio è stato complesso e sfaccettato. Da un lato, ha contribuito a fondare il gruppo e a teorizzare la sua linea politica. Dall'altro, ha sempre mantenuto una certa distanza critica, rifiutando di identificarsi completamente con l'organizzazione. Ciò lo ha reso una figura atipica nel panorama politico di quegli anni.
Il pensiero politico di Piperno si caratterizza per il radicalismo e l'anticonformismo. Ha sempre rifiutato le etichette ideologiche rigide, definendosi un "non allineato" e un "sovversivo gramsciano". Le sue analisi si sono concentrate sul rapporto tra economia, politica e società, con particolare attenzione alle forme di dominio e alle strategie di resistenza.
Franco Piperno è morto nel 2023 all'età di 80 anni. La sua eredità politica e intellettuale rimane viva e attuale. Le sue idee sulla lotta politica, sulla relazione tra potere e sapere, sulla necessità di una critica radicale del capitalismo continuano a stimolare il dibattito e a ispirare le nuove generazioni.
Oltre alla sua dimensione pubblica, Piperno era un uomo dai tratti amabili e ironici. Amava la musica, la letteratura e il cinema. Era un narratore straordinario, capace di intrecciare ricordi personali e analisi politiche con una lucidità e una passione contagiose. La sua scomparsa lascia un vuoto nel mondo della cultura e della politica, ma il suo insegnamento e la sua memoria continueranno a vivere.