Gianni Clerici: il tennis oltre le righe




Il tennis, secondo Gianni Clerici, "è un gioco di angeli e di servitori, di esaltanti follie e di contadini che dipingono linee bianche per terra".

Giornalista, scrittore, commentatore televisivo e giocatore di tennis, Clerici è stato un vero e proprio "uomo-tennis", che ha raccontato il mondo della racchetta con una penna unica, ricca di ironia, cultura e amore per questo sport.

  • Padre nobile del tennis italiano: Clerici è considerato il padre nobile del tennis italiano. La sua carriera giornalistica inizia nel 1954, quando viene inviato a Wimbledon per il "Corriere della Sera". Da allora, ha seguito tutti i più importanti tornei del mondo, diventando un punto di riferimento per gli appassionati di tennis.
  • Un maestro di stile: Clerici era un maestro di stile, riconosciuto anche dai suoi colleghi. La sua scrittura era ricca di metafore, citazioni e aneddoti, con un tono sempre elegante e a volte polemico.
  • Un osservatore acuto: Clerici era un osservatore acuto e ironico, capace di andare oltre i risultati sportivi e cogliere gli aspetti umani e sociali del tennis. "Il tennis è un microcosmo della vita, dove si riflettono le nostre gioie, le nostre sconfitte e le nostre debolezze", diceva.

Tra i suoi libri più famosi ricordiamo "500 ans de tennis", "Les Gestes blancs" e "Quello del tennis", opere che hanno contribuito a diffondere la cultura del tennis in Italia e nel mondo.

Gianni Clerici si è spento il 6 giugno 2022, all'età di 91 anni, lasciando un vuoto incolmabile nel mondo del tennis. Ma la sua eredità continuerà a vivere attraverso i suoi scritti e i suoi commenti, che continueranno a ispirare e divertire gli appassionati di tennis per molte generazioni a venire.

"Il tennis è una malattia. È una malattia bella, ma è una malattia. E come tutte le malattie, bisogna curarla con amore." (Gianni Clerici)