Gianni Savio, l'uomo che ha cambiato il ciclismo sudamericano




Era il 1983 quando Gianni Savio, allora giovane manager, decise di scommettere su un giovane ciclista colombiano di nome Fabio Parra. Fu l'inizio di una lunga e proficua collaborazione che portò Parra a vincere la Vuelta a España nel 1989, entrando nella storia del ciclismo sudamericano.

Ma il successo di Savio non si limitò a Parra. Nel corso degli anni, ha scoperto e lanciato alcuni dei più grandi ciclisti sudamericani, tra cui Nairo Quintana, Egan Bernal e Rigoberto Urán. Grazie al suo lavoro, questi corridori hanno avuto la possibilità di gareggiare al più alto livello in Europa, portando il ciclismo sudamericano alla ribalta mondiale.

Savio è stato anche un innovatore. Nel 1996, ha fondato la squadra ciclistica italiana GW Erco Shimano, che ha rapidamente guadagnato una reputazione per essere una fucina di giovani talenti. La squadra ha schierato alcuni dei più grandi ciclisti del mondo, tra cui Paolo Bettini, Ivan Basso e Damiano Cunego.

Il lavoro di Savio ha avuto un impatto profondo sul ciclismo sudamericano. Ha contribuito a far conoscere il ciclismo sudamericano al mondo e ha ispirato una nuova generazione di ciclisti. È un vero e proprio pioniere del ciclismo, un uomo che ha cambiato il corso della storia di questo sport.

Nel 2024, Savio è stato insignito del premio "Lifetime Achievement Award" dall'Unione Ciclistica Internazionale (UCI). Questo premio è il più alto riconoscimento che l'UCI può conferire a un individuo per i suoi contributi al ciclismo.

Gianni Savio è un vero e proprio gigante del ciclismo. È un uomo che ha dedicato la sua vita a questo sport e che ha fatto la differenza nella vita di molti ciclisti. È un esempio di passione, dedizione e successo, e il suo lavoro continuerà a ispirare le generazioni future di ciclisti.