Spesso si tende a colpevolizzare le canzoni d’amore, accusandole di essere piene di stereotipi e di raccontare solo una versione edulcorata della realtà, ma basta ascoltare Giulia per rendersi conto di quanto questa affermazione sia infondata: la musica, quella vera, non ha bisogno di filtri per catturare la complessità delle emozioni, basta affidarsi alla penna giusta, quella di un Francesco Sarcina maturo e disincantato, che non ha paura di mettersi a nudo davanti al pubblico e di confessare le proprie debolezze e le proprie fragilità.
Il brano, che sarà contenuto nel nuovo album delle Vibrazioni, VI, in uscita il prossimo autunno, è una ballata rock intensa e coinvolgente, che si apre con un riff di chitarra acustica e prosegue con un crescendo di emozioni, fino al potente ritornello che esplode con tutta la rabbia e la frustrazione di un amore perduto. La voce di Sarcina è graffiante e roca, perfetta per interpretare un testo così intenso e diretto, che non lascia spazio a fraintendimenti.
Giulia è una canzone che parla a tutti noi, che abbiamo vissuto almeno una volta nella vita un amore finito male, che ci ha lasciato feriti e pieni di rabbia, ma che allo stesso tempo non possiamo fare a meno di ricordare con affetto. È una canzone che ci ricorda che anche nei momenti più bui, possiamo trovare la forza di andare avanti e di ricominciare a vivere, anche se le ferite del passato continueranno a farci male per molto tempo.