Giuliano Ferrara e Marco Travaglio: due giornalisti, due intellettuali, due personaggi pubblici che rappresentano due mondi contrapposti.
Ferrara, ex comunista convertitosi alla destra più radicale, è noto per le sue posizioni provocatorie e spesso controverse. Travaglio, invece, è da sempre un uomo di sinistra, un giornalista d'inchiesta che non ha mai nascosto le sue simpatie politiche.
I due si sono scontrati più volte in pubblico, dando vita a dibattiti accesi e spesso polemici. Il loro rapporto è fatto di stima e antipatia, di rispetto e disprezzo.
Ferrara vede in Travaglio un giornalista fazioso e demagogico, mentre Travaglio ritiene che Ferrara sia un opportunista che ha tradito i suoi ideali giovanili.
Nonostante le profonde differenze politiche, i due giornalisti hanno in comune una cosa: l'amore per il giornalismo. Entrambi sono convinti che il giornalismo debba essere libero, indipendente e critico.
Ferrara è un giornalista di grande esperienza, con una profonda conoscenza della politica e della società italiana. Le sue analisi sono spesso acute e brillanti, anche se a volte risultano troppo ideologiche.
Travaglio, invece, è un giornalista d'inchiesta che ha dedicato la sua vita alla ricerca della verità. I suoi reportage sono spesso scomodi e imbarazzanti per il potere, ma sono anche molto apprezzati dai lettori.
I due giornalisti rappresentano due facce diverse del giornalismo italiano: Ferrara è il giornalista d'opinione, Travaglio è il giornalista d'inchiesta.
Entrambi sono importanti per il nostro Paese, perché contribuiscono a tenere alta la qualità del dibattito pubblico.