Gli orrori tremanti che hanno afflitto Lisbona




Il 1° novembre 1755, la città di Lisbona fu travolta da un terremoto devastante che causò oltre 60.000 morti e distrusse gran parte dell'affascinante capitale portoghese.

All'epoca, Lisbona era il centro di un impero coloniale in espansione e una città fiorente piena di vita e prosperità. Tuttavia, in quel fatidico mattino, tutto cambiò in un istante.

Alle 9:40, la terra iniziò a tremare violentemente, scuotendo la città per circa 6 minuti. Gli edifici crollarono, le strade si aprirono e il fuoco divampò, diffondendosi rapidamente tra le rovine.

La storia di un sopravvissuto

Un sopravvissuto al terremoto, il re Giovanni V, descrisse con parole crude l'orrore: "La terra si aprì e inghiottì persone ed edifici. Il fuoco divorava tutto sul suo cammino, diffondendo fumo denso nell'aria. Era un inferno sulla terra."

Anche il sacerdote gesuita Gabriel Malagrida, che contribuì ai soccorsi, raccontò la devastazione: "Le persone erano schiacciate sotto le macerie, implorando aiuto con voci strazianti. Le strade erano piene di corpi mutilati e il sangue scorreva a torrenti."

  • La città di Lisbona fu rasa al suolo.
  • Il Palazzo Reale, l'Università e la maggior parte delle chiese furono distrutte.
  • Il terremoto scatenò un maremoto che colpì le coste vicine.
L'impatto del terremoto

Il terremoto di Lisbona ebbe un profondo impatto non solo sul Portogallo, ma anche sull'Europa e sul mondo. Scosse le fondamenta della fede religiosa e della convinzione nella stabilità del mondo.

Anche il famoso filosofo francese Voltaire scrisse della tragedia, sostenendo che l'evento aveva distrutto l'idea di un Dio benevolo e onnipotente. Il terremoto di Lisbona portò a un periodo di profonda riflessione e questioni sulla natura del bene e del male.

Il terremoto rimane una delle catastrofi naturali più devastanti della storia e un triste ricordo della fragilità della vita umana di fronte alla forza della natura.

Una città rinata dalle ceneri

Nonostante la devastazione, il popolo di Lisbona mostrò una straordinaria resilienza. La città fu ricostruita dalle ceneri, emergendo come un simbolo di speranza e rinascita.

"Il terremoto non ha potuto spegnere lo spirito di Lisbona", disse un poeta all'epoca. "Ci siamo rialzati dalle macerie e abbiamo costruito una città più bella che mai."

Oggi, Lisbona è una città vibrante e cosmopolita, che accoglie milioni di turisti ogni anno. Ma il ricordo del terremoto del 1755 rimane vivo nella memoria collettiva, un monito dei pericoli della natura e della forza dello spirito umano.