I successi e gli errori di Edoardo Testa




Edoardo Testa, ormai ex, direttore del Politecnico di Milano, ha lasciato un’eredità che sarà oggetto di dibattito per gli anni a venire. Durante il suo mandato, ha supervisionato una serie di cambiamenti significativi nell’università, tra cui l’espansione del campus, l’introduzione di nuovi programmi accademici e l’istituzione di numerosi centri di ricerca.

Tuttavia, la sua gestione è stata segnata anche da polemiche, tra cui accuse di cattiva gestione finanziaria e mancanza di trasparenza. Nel 2019, Testa è stato costretto a dimettersi a seguito di un’indagine interna sulle sue spese personali.

I successi di Testa

Nonostante le polemiche, Testa può vantare una serie di successi durante il suo mandato. Ha supervisionato l’espansione significativa del campus del Politecnico, che ora comprende oltre 50 edifici in diverse parti della città. Ha introdotto numerosi nuovi programmi accademici, tra cui lauree magistrali in ingegneria biomedica e ingegneria aerospaziale. E ha istituito numerosi centri di ricerca, tra cui il Centro per le tecnologie innovative per la salute e il Centro per i materiali avanzati.

Gli errori di Testa

Tuttavia, la gestione di Testa è stata segnata anche da una serie di errori. È stato accusato di cattiva gestione finanziaria, in particolare per il suo uso dei fondi universitari per spese personali. È stato anche accusato di mancanza di trasparenza, in particolare per il suo rifiuto di rilasciare informazioni sulle sue spese all’opinione pubblica.

Il futuro dell’università

Le dimissioni di Testa hanno lasciato l’università in un momento di incertezza. Il Politecnico si trova di fronte a una serie di sfide, tra cui il calo degli iscritti, i tagli ai finanziamenti e l’aumento della concorrenza da parte di altre università. Il futuro dell’università dipenderà da come affronterà queste sfide.

È probabile che il mandato di Edoardo Testa al Politecnico di Milano venga ricordato sia per i suoi successi che per i suoi errori. Solo il tempo dirà come lo giudicheranno le generazioni future.