Tra le macerie dell'Italia postbellica, un treno attraversa la penisola trasportando un carico insolito: centinaia di bambini meridionali, strappati alle loro case e alle loro famiglie in nome della solidarietà nazionale.
Tra loro c'è Amerigo, un ragazzino di sette anni che lascia Napoli con un nodo in gola e un biglietto in tasca, l'unico legame con la sua terra natale. Insieme agli altri piccoli viaggiatori, affronta un viaggio pieno di incertezze, speranze e paure.
Accolti al Nord da famiglie generose, i bambini cercano di adattarsi a una vita completamente diversa. Ma la nostalgia li accompagna sempre, come un'ombra silenziosa che si fa viva soprattutto nelle notti stellate, quando il cielo riporta alla mente le luci della città natale.
Le loro storie diventano un simbolo di resilienza e di un'Italia che, nel momento più difficile, ha saputo ritrovare la sua umanità. I bambini del treno hanno attraversato il paese in silenzio, ma il loro viaggio ha lasciato un segno indelebile nella storia e nella coscienza collettiva.
Oggi, i sopravvissuti di quella straordinaria esperienza raccontano il loro passato con un pizzico di malinconia, ma soprattutto con la consapevolezza di aver vissuto un'avventura unica, che li ha resi testimoni di un'epoca e di un gesto di solidarietà che ha cambiato la loro vita e quella di un'intera nazione.
Il treno dei bambini è una pagina di storia italiana poco conosciuta, ma che merita di essere ricordata non solo come un capitolo di sofferenza, ma anche come un esempio di amore e di speranza in un momento in cui il Paese aveva perso tutto, tranne la sua dignità.