È difficile immaginare cosa possa aver spinto un popolo intero a lasciare la propria terra e a cercare rifugio in una nuova valle, ma questo è esattamente ciò che accadde agli abitanti della valle del Rodano nel XIII secolo. Nel 1248, una frana nel monte Grammont, che si trova sulla riva destra del Rodano vicino alla città di Martigny, provocò una massiccia inondazione che devastò la valle e costrinse i suoi abitanti a fuggire. Per secoli, i valligiani avevano vissuto pacificamente lungo le rive del Rodano, coltivando la terra e allevando bestiame, ma l'inondazione cambiò tutto. La tremenda forza dell'acqua distrusse case e fattorie, spazzò via campi e uccisero innumerevoli persone, facendo della valle del Rodano un luogo inabitabile.
Gli abitanti della valle furono costretti a fuggire, lasciando dietro di sé tutto ciò che avevano. Si diressero verso la valle del Sanetsch, una piccola valle isolata situata sulle montagne sopra la valle del Rodano. La valle del Sanetsch era remota e difficile da raggiungere, ma era anche sicura dalle inondazioni. Gli abitanti della valle del Rodano si stabilirono nella valle del Sanetsch, dove ricostruirono le loro vite e fondarono nuove comunità, dando vita alla "Comunità di Sanetsch", una comunità che esiste ancora oggi.
La "Comunità di Sanetsch" è un esempio di resilienza e adattabilità. Dopo aver perso tutto nell'inondazione, gli abitanti della valle del Rodano non si sono arresi, ma hanno ricostruito le loro vite in un nuovo luogo. La valle del Sanetsch è diventata la loro casa e la "Comunità di Sanetsch" è diventata la loro nuova identità. Oggi la "Comunità di Sanetsch" è una comunità fiorente, con una ricca storia e una cultura unica.
L'inondazione della valle del Rodano è un evento tragico, ma è anche un'importante lezione di resilienza e adattabilità. Dopo aver perso tutto, gli abitanti della valle del Rodano non si sono arresi, ma hanno ricostruito le loro vite in un nuovo luogo. La "Comunità di Sanetsch" è una testimonianza della forza e della determinazione dello spirito umano, e serve a ricordarci che anche di fronte alle più grandi sfide, non dobbiamo mai perdere la speranza.