"Vi racconto una storia che mi è rimasta nel cuore, una storia di amicizia, calcio e sorrisi, proprio come quella tra l'Inter e Las Palmas.
Era l'estate del 2002, quando l'Inter decise di affrontare il Las Palmas in un'amichevole pre-campionato. Ero un ragazzino, tifoso sfegatato dell'Inter, e quel giorno non potevo credere ai miei occhi. Mi recai allo stadio con mio padre, la mano sudata dall'emozione, e aspettammo impazienti l'inizio della partita.
Il campo era un'esplosione di colori, con le bandiere italiane e spagnole che sventolavano insieme. L'atmosfera era elettrica, e io non riuscivo a stare fermo. Quando i giocatori entrarono in campo, sentii un brivido lungo la schiena. Vedere i miei beniamini, come Ronaldo, Vieri e Crespo, in carne e ossa era qualcosa di magico.
La partita fu uno spettacolo. L'Inter dominò il gioco, e io mi scatenai sugli spalti gridando "GOL!" a ogni rete segnata. Ma non solo i gol mi fecero gioire. Ricordo un'azione in particolare, in cui Ronaldo saltò un avversario con una facilità disarmante e partì in velocità verso la porta. Il pubblico esplose in un boato, e io mi sentii fiero di essere un tifoso interista.
Nonostante la vittoria dell'Inter, rimase impressa in me la sportività del Las Palmas. Cantarono e applaudirono anche quando subirono gol, e alla fine della partita si fermarono a salutare i tifosi. Quel gesto di fair play mi colpì profondamente, e mi fece capire che dietro a un match di calcio c'era molto di più.
Negli anni successivi, ho sempre seguito le partite dell'Inter, ma quella amichevole contro il Las Palmas è rimasta un ricordo indelebile nella mia mente. È stata un'esperienza unica, che mi ha fatto capire quanto possa essere bello e commovente lo sport quando è vissuto con passione e rispetto. E sì, proprio come l'amicizia tra l'Inter e Las Palmas, che è destinata a durare per sempre.