Jay Slater, scomparso




Erano passate poche ore da quando Jay Slater era misteriosamente scomparso. Il silenzio avvolgeva la casa, interrotto solo dal ticchettio dell'orologio appeso in cucina. Sua madre, Sarah, vagava per le stanze, disperata e confusa.
"Jay?! Dove sei, tesoro?", gridava, ma non ci fu risposta. Quella sera, Jay era uscito per una passeggiata e non era mai tornato. Le ore passavano senza notizie, e la preoccupazione di Sarah cresceva sempre di più.
Il giorno seguente, i vicini e gli amici si unirono alle ricerche. Esplorarono il quartiere, scrutarono ogni anfratto, ma di Jay non c'era traccia. I giorni si trasformarono in settimane, e la speranza iniziò a scemare.
Sarah si rifiutava di arrendersi. Si aggrappò disperatamente al pensiero che Jay fosse ancora vivo, da qualche parte. Organizzò gruppi di ricerca, distribuì volantini e pregò senza sosta.
Un giorno, un indizio arrivò all'improvviso. Un passante riferì di aver visto un ragazzo che corrispondeva alla descrizione di Jay salire su un furgone scuro in una zona remota della città. Sarah prese la notizia con rinnovata speranza. Forse Jay era stato rapito, non scomparso.
La polizia indagò la pista, ma non riuscì a trovare il furgone o il suo conducente. Le ricerche continuarono, ma sembravano destinate al fallimento. Tuttavia, Sarah non si arrese mai.
Un anno dopo la scomparsa di Jay, Sarah ricevette una lettera. Era di una donna che affermava di aver visto Jay in un campo di lavori forzati nel Sud America. Il cuore di Sarah balzò in gola. Finalmente, una pista concreta.
Sarah si mise subito in contatto con le autorità e organizzò un viaggio per andare a controllare di persona. Con il fiato sospeso, si avviò verso un paese lontano, sperando di trovare suo figlio vivo.
Dopo giorni di viaggio, Sarah raggiunse il campo di lavori forzati. Era un luogo orribile, pieno di miseria e disperazione. Ma mentre guardava i volti emaciati dei prigionieri, qualcosa dentro di lei si agitò.
All'improvviso, vide un giovane ragazzo che stava trascinando pesantemente un sacco di pietra. Il suo viso era sporco e emaciato, ma i suoi occhi... quei bellissimi occhi azzurri erano familiari a Sarah. Era suo figlio, Jay.
Sarah corse verso di lui, gridando il suo nome. Jay alzò lo sguardo e la riconobbe. Le lacrime gli rigavano il viso mentre correva tra le sue braccia.
Quel giorno, Sarah e Jay tornarono a casa insieme. Il viaggio di ritorno fu pieno di gioia, sollievo e gratitudine. La scomparsa di Jay era stata un incubo, ma anche un viaggio di coraggio e speranza. E alla fine, l'amore di una madre aveva prevalso.