Kotov è un nome che riecheggia nella storia degli scacchi come quello di un grande maestro, un innovatore e un brillante scrittore. Il suo nome è sinonimo di genialità, coraggio e creatività, tanto che anche oggi, a distanza di anni dalla sua scomparsa, il suo pensiero continua a ispirare e a influenzare giocatori di tutto il mondo.
Nato nel 1919 a Kiev, Alexander Kotov mostrò fin da giovanissimo un talento eccezionale per gli scacchi. All'età di soli 16 anni, vinse il campionato ucraino e due anni dopo si qualificò per la finale del campionato sovietico. Durante la Seconda Guerra Mondiale, servì con distinzione nell'esercito sovietico e fu decorato per il suo valore.
Dopo la guerra, Kotov tornò agli scacchi con rinnovato vigore. Nel 1948 vinse il campionato sovietico e nel 1950 fu insignito del titolo di Grande Maestro. Negli anni successivi, rappresentò l'Unione Sovietica in numerose Olimpiadi scacchistiche, contribuendo in modo significativo alle vittorie della sua squadra.
Oltre alle sue eccezionali capacità di gioco, Kotov era anche un
Kotov era anche un
Oltre al suo contributo agli scacchi, Kotov è stato anche un
Alexander Kotov è morto nel 1981, ma la sua eredità continua a vivere. Il suo pensiero strategico, le sue tecniche innovative e il suo approccio umano agli scacchi continuano a ispirare e a guidare giocatori di tutte le età. Kotov è stato un vero gigante degli scacchi e il suo nome rimarrà per sempre inciso nella storia di questo nobile gioco.
Un giorno, durante una partita, Kotov affrontò un avversario che gli ricordò sua suocera. Dopo una mossa particolarmente fastidiosa, Kotov non riuscì a trattenersi e esclamò: "Questa mossa è così cattiva che farebbe irritare anche mia suocera!"