La sostanza




Vi siete mai chiesti a cosa si rinuncerebbe pur di essere perfetti? A ciò dedichiamo cure, palestra, chirurgia e innumerevoli risorse economiche. Ma se anziché rinunciare a qualcosa si potesse semplicemente "sostituire"? Questo è ciò che si chiede "La sostanza", il film horror di Coralie Fargeat, nelle sale dal 19 settembre.

La trama

Lauretta (Demi Moore), ex diva del cinema, vive aggrappata agli ultimi bagliori di una carriera ormai tramontata. Disperata per l'età che avanza, si sottopone a un pericoloso trattamento sperimentale. Grazie a "La sostanza", un nuovo medicinale, si creano due versioni di se stessa: una giovane e bellissima, l'altra vecchia e malconcia.

Inizialmente, Lauretta sfrutta la sua nuova giovinezza per tornare alla ribalta. Ma ben presto, l'altra versione di se stessa inizia a tormentarla, minacciando di riprendersi ciò che le è stato tolto.

La critica

"La sostanza" ha suscitato reazioni contrastanti dalla critica. Alcuni l'hanno elogiato come un'esplorazione intelligente e inquietante degli standard di bellezza, mentre altri l'hanno criticato per la sua eccessiva violenza.

Indipendentemente dall'opinione personale, non si può negare che il film sia una metafora potente della nostra ossessione per la giovinezza e la perfezione.

La lezione

"La sostanza" ci insegna che la vera bellezza non è nella giovinezza o nell'aspetto fisico, ma nell'accettazione di sé e nell'amore per chi siamo veramente.

Il film ci ricorda anche che non esiste una scorciatoia per la felicità. La vera realizzazione deriva dalle nostre esperienze e dalle nostre lotte, non da un elisir magico che ci trasforma in ciò che non siamo.

Quindi, la prossima volta che ti senti insoddisfatto del tuo aspetto, ricorda: la sostanza è dentro di te.