Lalla Latifa




Mi è stato detto che in arabo il termine "lalla" significa "signora", ma in Marocco assume un significato specifico: "santa". Latifa, invece, è un nome molto comune in Marocco, che significa "gentile" o "affabile". Quindi, Lalla Latifa è una "santa gentile", un titolo che si adatta perfettamente a questa donna straordinaria.

Lalla Latifa è nata nel 1946 a Meknès, in Marocco. Figlia di un famoso leader spirituale sufi, fin da giovane è stata esposta al misticismo e alla spiritualità. Ha studiato il Corano e gli insegnamenti islamici, ma ha anche mostrato un profondo interesse per la musica gnawa e le tradizioni berbere.

Negli anni '60, Lalla Latifa ha iniziato a esibirsi in pubblico, cantando e suonando le percussioni. La sua voce potente e la sua musica coinvolgente hanno rapidamente conquistato il cuore del popolo marocchino. È diventata nota per le sue trance mistiche, durante le quali entrava in uno stato di estasi e cantava in lingue sconosciute.

La fama di Lalla Latifa si diffuse rapidamente anche al di fuori del Marocco. Nel 1975, è stata invitata a esibirsi al Festival mondiale delle arti negre in Senegal. La sua performance ha lasciato il pubblico sbalordito e ha contribuito a portare la musica gnawa all'attenzione internazionale.

negli anni '80 e '90, Lalla Latifa ha continuato a esibirsi in tutto il mondo, condividendo la sua musica e il suo messaggio di pace e unità. È diventata un simbolo di tolleranza e armonia, e la sua musica ha ispirato persone di tutte le culture e religioni.

Lalla Latifa è morta nel 2019, all'età di 73 anni. La sua eredità continua a vivere attraverso la sua musica e i suoi insegnamenti. È ricordata come una donna straordinaria che ha dedicato la sua vita a diffondere amore e spiritualità attraverso il potere della musica.

Ho avuto la fortuna di incontrare Lalla Latifa una volta, in un piccolo villaggio nel sud del Marocco. Ero lì per un reportage e mi è stato detto che lei si sarebbe esibita in una cerimonia locale. Sono arrivato sul posto e ho visto una tenda piena di gente. Lalla Latifa era seduta su un tappeto, vestita con una lunga tunica bianca. Aveva gli occhi chiusi e cantava una canzone in una lingua che non avevo mai sentito prima. La sua voce era così potente e ipnotica che mi sentivo trasportato in un altro mondo.

Quando la canzone finì, Lalla Latifa aprì gli occhi e mi guardò. Sorrise e mi fece un cenno con la mano. Mi sentii profondamente commosso dal suo sguardo e dalla sua gentilezza. In quel momento, ho capito che Lalla Latifa era davvero una "santa gentile".