Latte crudo: una bomba aviaria?
In un clima di allarmismo generale, l'ombra dell'influenza aviaria si staglia minacciosa sulle nostre tavole. Ma il panico è davvero giustificato? E, soprattutto, quanto rischiano gli amanti del latte crudo?
Partiamo dal principio. L'influenza aviaria è una malattia infettiva che colpisce uccelli e volatili, causata da un virus. In determinati ceppi, può essere altamente contagiosa e fatale per gli animali.
E l'uomo? Il rischio di trasmissione all'essere umano è basso, anche se esistono casi sporadici. Tuttavia, è proprio il latte crudo che preoccupa maggiormente gli esperti.
Secondo recenti studi, infatti, il virus dell'influenza aviaria può sopravvivere nel latte crudo per diversi giorni. Ciò significa che il consumo di latte non pastorizzato potrebbe rappresentare un potenziale veicolo di trasmissione della malattia.
Attenzione però: non è tutto oro quel che luccica. La pastorizzazione, processo che riscalda il latte a temperature elevate, elimina efficacemente il virus e lo rende innocuo.
Quindi, che fare? Se siete amanti del latte crudo, è fondamentale prestare attenzione alla provenienza del prodotto. Scegliete solo latte proveniente da allevamenti controllati e sottoposti a rigidi controlli sanitari.
In alternativa, potete optare per il latte pastorizzato. Anche se perde alcune delle sue proprietà nutritive, è certamente più sicuro dal punto di vista della salute.
Ricordate, l'influenza aviaria è una malattia seria, ma non bisogna cedere all'allarmismo. Con le dovute precauzioni, possiamo continuare a goderci il nostro latte preferito senza timore.