Le monde: uno sguardo dall'interno




Come giornalista che lavora per "Le Monde", ho avuto la fortuna di assistere in prima persona alle vicende che hanno plasmato il nostro mondo. Da incontri con leader mondiali a reportage da zone di guerra, ho visto e sperimentato cose che hanno lasciato un'impronta indelebile nella mia anima.


Ricordo ancora il giorno in cui ho intervistato Nelson Mandela. Il suo sorriso contagioso e la sua infinita saggezza mi hanno riempito di speranza e mi hanno fatto credere che anche le sfide più difficili possono essere superate.

Ho viaggiato anche in Siria, dove ho assistito in prima linea alla devastazione causata dalla guerra civile. La sofferenza e la disperazione che ho visto hanno lasciato un segno profondo nel mio cuore. Ma ho anche incontrato persone coraggiose e resilienti che mi hanno ispirato con la loro forza e determinazione.

Il giornalismo è un mestiere privilegiato che mi ha dato l'opportunità di vedere il meglio e il peggio del mondo. Mi ha insegnato l'importanza della verità, dell'onestà e della compassione. E mi ha reso più grato per la pace e la libertà che godo ogni giorno.


Ma lavorare per "Le Monde" non è solo un lavoro. È una missione. È la missione di informare il pubblico, di tenere i potenti sotto controllo e di promuovere la giustizia e l'uguaglianza. È una missione che prendo molto sul serio e che continuerò a portare avanti con passione e impegno.

In un mondo sempre più complesso e incerto, il giornalismo indipendente è più importante che mai. È la nostra unica speranza di mantenere la verità viva e di proteggere le nostre democrazie.

Quindi, se sei giovane e alla ricerca di una carriera gratificante, considera il giornalismo. Non è sempre facile, ma è un lavoro che può davvero fare la differenza nel mondo.