L'Italia è impegnata in Libano fin dalla fine degli anni '70, come parte della Forza Interinale delle Nazioni Unite in Libano (UNIFIL).
Sebbene il numero di militari italiani dispiegati in Libano sia variato nel tempo, di solito è compreso tra 1.000 e 1.200.
I militari italiani svolgono una varietà di compiti in Libano, tra cui il pattugliamento del confine tra Libano e Israele, la supervisione del cessate il fuoco e il monitoraggio della situazione politica e di sicurezza.
Inoltre, i militari italiani forniscono assistenza umanitaria alla popolazione libanese e contribuiscono alla ricostruzione e allo sviluppo del Paese.
“Ho passato un anno in Libano come soldato di pace. È stata un'esperienza davvero gratificante. Ho avuto la possibilità di conoscere la cultura libanese e fare amicizia con la gente del posto. Ho anche imparato molto sul lavoro degli italiani nel Paese e sono orgoglioso di averne fatto parte.”
La missione italiana in Libano non è priva di rischi. Nel corso degli anni, diversi militari italiani sono stati uccisi o feriti nel Paese.
Tuttavia, l'Italia rimane impegnata nella missione e ritiene che la sua presenza in Libano sia essenziale per mantenere la pace e la stabilità regionali.
L'impegno dell'Italia in Libano è stato elogiato sia dalle Nazioni Unite che dal governo libanese. L'ONU ha affermato che l'Italia è uno dei paesi principali che contribuiscono alla missione UNIFIL e che i militari italiani hanno svolto un ruolo chiave nel mantenimento della pace in Libano.
Anche il governo libanese ha espresso la sua gratitudine all'Italia per il suo impegno nel Paese. Il governo ha affermato che l'Italia è un partner importante per il Libano e che la sua presenza in Libano contribuisce alla stabilità e allo sviluppo del Paese.