Linda Morselli: La Maledizione del Ristorante dei Morti




Mi sono sempre chiesta come sarebbe stato vivere una vita normale. Senza segreti oscuri, senza un passato che mi perseguita come un'ombra. Ma il destino ha deciso diversamente per me. Sono nata nel Ristorante dei Morti, un luogo maledetto che ha segnato la mia vita fin dall'inizio.
Ricordo ancora il freddo pungente dell'inverno, il vento che ululava tra le finestre scricchiolanti. Eravamo soli io e mia madre, in quel vecchio edificio lugubre. L'aria era greve di mistero, come se le pareti stessero sussurrando segreti che non potevo ancora comprendere.
Mia madre aveva sempre avuto uno sguardo triste, come se portasse un fardello troppo pesante per le sue spalle. Mi diceva che il ristorante era maledetto, che era stato costruito su un cimitero e che le anime dei morti vi vagavano ancora. Non ci credevo allora, ma ora so che aveva ragione.
Una notte, quando avevo solo sette anni, ho visto qualcosa che ha cambiato la mia vita per sempre. Ero nella mia camera, cercando di dormire, quando ho sentito un rumore provenire dal soggiorno. La porta si è aperta lentamente e ho visto due occhi rossi che mi fissavano dal buio.
Ho urlato di paura e ho corso da mia madre. Mi ha detto che era solo un incubo, ma io sapevo che non era vero. Avevo visto quegli occhi, e non li avrei mai dimenticati.
Da quel giorno, la mia vita è stata un inferno. Ho iniziato a vedere strani, a sentire suoni che nessun altro sentiva. Il ristorante è diventato un luogo di paura, dove ogni angolo sembrava nascondere un segreto terribile.
Mia madre ha fatto di tutto per proteggermi, ma non è stato abbastanza. Una notte, mentre stavamo dormendo, ho sentito un rumore fortissimo proveniente dalla cucina. Siamo corse giù a controllare e abbiamo trovato un uomo morto sul pavimento. Era stato ucciso, e il suo sangue era ovunque.
Mia madre è stata arrestata quella notte. Mi hanno detto che era pazza, che aveva ucciso quell'uomo. Ma io sapevo che non era vero. Mia madre non avrebbe mai fatto del male a nessuno.
Sono stata portata via dal ristorante e messa in un orfanotrofio. È stato un posto terribile, dove mi hanno bullizzata e maltrattata. Ma ho sempre saputo che non era colpa mia, che era il ristorante che mi aveva maledetto.
Quando sono finalmente diventata maggiorenne, sono tornata al ristorante. Volevo scoprire la verità su quel terribile giorno e sul perché mia madre era stata accusata di un crimine che non aveva commesso.
Ho trovato il ristorante abbandonato, in rovina. Ma quando sono entrata, ho sentito di nuovo quella presenza inquietante. Erano gli spiriti dei morti, che erano tornati per vendicarsi.
Ho passato anni a cercare di liberare il ristorante dalla sua maledizione. Ho fatto ricerche, ho parlato con esperti, ho provato tutto ciò che potevo. Ma niente ha funzionato. La maledizione è ancora lì, e io sono ancora intrappolata in questo ciclo senza fine di paura e disperazione.
Ora so che non potrò mai avere una vita normale. Sono la figlia del Ristorante dei Morti, e la sua maledizione mi perseguiterà per sempre. Ma non mi arrenderò mai. Continuerò a lottare, finché non riuscirò a liberare il ristorante dal male che lo abita.