Lugano – Luzern
Di: [Nome Autore]
Mi sveglio di soprassalto e realizzo che sono in ritardo per l’allenamento di calcio. Mi vesto in fretta e furia e scendo le scale correndo. "Mamma, sono in ritardo, ciao!" urlo mentre esco dalla porta.
Fuori piove a dirotto, ma non ho tempo di cercare un ombrello. Corro verso la fermata dell'autobus, cercando di non bagnarmi troppo. L'autobus arriva proprio mentre sto per rinunciare e correre a piedi.
Salgo sull'autobus e mi siedo accanto a una finestra appannata. Guardo fuori, mentre la pioggia scorre sul vetro. Il traffico è intenso, ma l'autobus avanza lentamente. Guardo l'orologio e mi rendo conto che non arriverò mai in tempo all'allenamento.
Mi sento frustrato e arrabbiato. Perché devo sempre essere in ritardo? Perché non posso mai fare le cose per tempo? Mi sento un fallito.
Respiro profondamente e cerco di calmarmi. Penso a tutte le volte in cui ho fatto tardi. Ricordo la volta in cui ho fatto perdere l'aereo ai miei genitori. Ricordo la volta in cui ho fatto aspettare i miei amici per un'ora.
Inizio a sentirmi meglio. Realizzo che non sono l'unico ad essere in ritardo. Tutti fanno tardi di tanto in tanto. Non sono un fallimento.
L'autobus finalmente arriva alla mia fermata e scendo correndo. Corro verso il campo di calcio, sperando di arrivare in tempo per l'allenamento.
Ma quando arrivo, l'allenamento è già finito. La squadra sta facendo stretching, e io sono tutto sudato e senza fiato.
Mi sento un idiota. Avrei dovuto uscire di casa prima. Avrei dovuto prendere un taxi. Avrei dovuto fare qualcosa.
Ma poi mi ricordo che non sono un fallimento. Tutti fanno tardi di tanto in tanto. E va bene così.
Mi avvicino alla squadra e mi unisco allo stretching. Non importa se sono in ritardo. Sono qui adesso. E questo è tutto ciò che conta.