Mantova-Modena: Un'Odissea di Treno




Immaginate di dover affrontare un viaggio in treno di tre ore e mezzo per un tragitto che in auto si percorre in meno di un'ora. Un'odissea, un calvario: ecco come sintetizzerei la mia recente esperienza sulla tratta ferroviaria Mantova-Modena.
Partiamo dal momento della prenotazione. Ho dovuto sperimentare le gioie del sito Trenitalia, dove trovare un treno negli orari desiderati è un'impresa degna di Ercole. Alla fine, ce l'ho fatta e ho acquistato il mio biglietto per un regionale (si fa per dire) delle 10:30.
Arrivata in stazione con largo anticipo, scopro che il mio treno ha ben 50 minuti di ritardo. Inutile dire che l'attesa è snervante, soprattutto perché la stazione di Mantova non è esattamente un posto confortevole.
Finalmente, alle 11:20, il treno arriva. Non è dei più nuovi, e si vede. I sedili sono sgualciti, i finestrini sporchi e il bagno... beh, è meglio non parlarne.
Mi accomodo sul mio sedile e inizio il mio viaggio. Si parte solitamente, ma dopo pochi minuti il treno si ferma in mezzo alla campagna. Una voce annuncia: "Ritardo di 20 minuti a causa di un guasto al passaggio a livello". Bene, ottimo inizio.
Passano i 20 minuti previsti, poi 40, poi un'ora. Siamo ancora fermi in mezzo al nulla, senza alcuna comunicazione da parte del personale di bordo. La gente inizia a innervosirsi, qualcuno protesta.
Finalmente, dopo un'ora e mezza, ripartiamo. Tuttavia, la gioia è effimera. Dopo pochi chilometri, il treno rallenta nuovamente e si ferma. Altra attesa, altro guasto. Questa volta, per fortuna, dura solo mezz'ora.
Dopo due ore e mezza di ritardo, arriviamo finalmente a Modena. Sono esausta, arrabbiata e affamata. Ho perso quasi mezza giornata in treno, per un tragitto che normalmente ne richiederebbe meno di un'ora.
Questa esperienza mi ha insegnato che prendere il treno in Italia può essere un'avventura, ma non sempre nel senso buono. Se avete fretta, scegliete un mezzo di trasporto alternativo. Altrimenti, preparatevi a un viaggio ricco di imprevisti e sorprese.
E voi, avete mai vissuto un'odissea ferroviaria simile?