Marco Piga, il calciatore sardo che ha lasciato il segno




Marco Piga, nato a Palau il 29 maggio 1956, è stato uno dei calciatori sardi più talentuosi e amati degli anni '70 e '80. Il suo ruolo era quello dell'attaccante e le sue doti tecniche gli hanno permesso di sfondare nel calcio professionistico, lasciando un'impronta indelebile nel cuore dei tifosi.


Gli inizi e la consacrazione

Marco Piga inizia la sua carriera calcistica nella sua città natale, la Torres, dove mette subito in mostra le sue abilità. Nel 1974, a soli 17 anni, debutta in Serie C e due anni dopo viene acquistato dalla Lucchese, club di Serie B. È qui che Piga si consacra come un attaccante di razza, segnando gol importanti e diventando uno dei punti di riferimento della squadra.


Il salto di qualità

Nel 1977, Piga compie il salto di qualità e viene acquistato dall'Avellino, neopromosso in Serie A. Con i lupi irpini, il sardo vive la stagione più esaltante della sua carriera, contribuendo con i suoi gol alla salvezza della squadra e guadagnandosi la convocazione nella Nazionale Under-21. Nel 1979, viene ceduto all'Atalanta, dove gioca per tre stagioni, prima di passare al Catania, dove rimane per altre due annate.


Il ritorno in Serie C

Nel 1984, Piga torna in Serie C con la Salernitana, dove rimane per un anno prima di tornare in Sardegna, alla Torres. Qui, insieme al gemello Mario, trascina la squadra alla promozione in Serie B, segnando ben 15 gol in campionato. Nel 1987, all'età di 31 anni, Piga chiude la sua carriera professionistica con la maglia dell'Ilvamaddalena, in Serie C2.


Un simbolo per la Sardegna

Marco Piga è stato un simbolo del calcio sardo, un attaccante dotato di tecnica, velocità e senso del gol. La sua grinta e la sua determinazione lo hanno reso un idolo per i tifosi, che hanno sempre apprezzato le sue qualità umane e sportive. La sua scomparsa, avvenuta nel 2023, ha lasciato un vuoto incolmabile nel mondo del calcio sardo e italiano.