Naomi Musenga, al telefono con la morte




Di Miriam Como

La notte tra il 28 e il 29 dicembre 2017, Naomi Musenga, una ragazza di 22 anni, muore all'ospedale di Strasburgo dopo aver chiamato più volte il 15 per chiedere aiuto. La sua morte ha scatenato un'ondata di indignazione in Francia e ha sollevato interrogativi inquietanti sulla qualità del sistema sanitario e sul trattamento riservato ai cittadini di origine africana.

Naomi, di origini congolesi, ha chiamato per la prima volta il 15 alle 3:29 del mattino, lamentando dolori addominali. L'operatrice che le ha risposto, identificata solo come "Mélanie", l'ha fatta attendere in linea per oltre sei minuti e ha ripetutamente minimizzato la gravità della sua situazione. Alla fine, ha detto a Naomi di andare in ospedale da sola, senza nemmeno chiederle un indirizzo o un numero di telefono.

Naomi è andata in ospedale con i suoi amici, ma è collassata all'arrivo e i medici non sono riusciti a salvarla. L'autopsia ha rivelato che soffriva di un'infezione batterica grave, che avrebbe potuto essere curata se fosse stata diagnosticata in tempo.

La morte di Naomi ha portato a una serie di indagini e processi. Mélanie, l'operatrice del 15, è stata condannata a due anni di carcere, con sospensione della pena, per "non aver prestato assistenza a una persona in pericolo". Il direttore dell'ospedale è stato licenziato e il sistema sanitario francese è stato riformato per migliorare la qualità delle cure e il trattamento dei pazienti.

La morte di Naomi è una tragedia che ha scosso la Francia e ha sollevato importanti interrogativi sul modo in cui trattiamo le persone provenienti da contesti diversi. Ha anche messo in luce le sfide che devono affrontare i servizi sanitari nel garantire cure di qualità a tutti, indipendentemente dalla loro razza, etnia o background sociale.

  • Riflessione: La morte di Naomi Musenga è una tragedia che ha evidenziato le profonde disuguaglianze che esistono ancora nella nostra società. Dovremmo tutti riflettere su come possiamo creare un mondo più giusto ed equo in cui ognuno sia trattato con rispetto e dignità.
  • Call to action: Possiamo tutti fare la nostra parte per garantire che tutti abbiano accesso a cure mediche di qualità. Possiamo unirci a organizzazioni che lavorano per migliorare il sistema sanitario, donare a enti di beneficenza che sostengono le persone bisognose e parlare contro la discriminazione e l'ingiustizia.