Natale ortodosso: tradizione e storia
Il Natale ortodosso si celebra il 7 gennaio. Questa ricorrenza è particolarmente importante per i credenti della Chiesa ortodossa, che seguono il calendario giuliano.
La data del Natale ortodosso è legata alla data del Natale cattolico, che si festeggia il 25 dicembre. Infatti, il calendario giuliano è in ritardo di 13 giorni rispetto al calendario gregoriano, che è attualmente utilizzato nella maggior parte del mondo.
Il Natale ortodosso è preceduto da un periodo di digiuno e preghiera che dura quaranta giorni. Durante questo periodo, i fedeli si astengono dal mangiare carne, pesce e prodotti lattiero-caseari.
Nelle settimane che precedono il Natale, i fedeli partecipano a funzioni religiose speciali e si preparano spiritualmente alla festa. La vigilia di Natale, il 6 gennaio, si tiene una veglia notturna in chiesa, durante la quale si leggono le Scritture e si pregano inni.
La mattina di Natale, i fedeli si scambiano gli auguri e si riuniscono per un pranzo festivo. A tavola, si consumano piatti tradizionali come il kutia, un dolce a base di grano, miele e frutta secca, e il boršč, una zuppa di barbabietole.
Il Natale ortodosso è una festa di grande gioia e celebrazione. I fedeli si scambiano doni e visitano amici e parenti.
La tradizione del Natale ortodosso è ricca di simbolismo e significato. La data del 7 gennaio ricorda i tredici giorni che Gesù rimase nel sepolcro prima di risorgere. Il periodo di digiuno simboleggia la preparazione spirituale alla nascita di Gesù. La vigilia di Natale rappresenta l'attesa dell'arrivo del Salvatore. Il pranzo di Natale simboleggia la comunione con Dio e con gli altri credenti.
Il Natale ortodosso è una festa che unisce i fedeli in tutto il mondo. È un momento per celebrare la nascita di Gesù Cristo e per riflettere sul significato della sua venuta sulla terra.