Nino Ciccarelli, leader storico della Curva Nord dell'Inter, è una figura controversa e affascinante del mondo ultras.
Nato a Milano nel 1963, Ciccarelli cresce nel quartiere popolare di Lambrate, dove inizia a frequentare lo stadio a metà degli anni '70. Fin da subito, si distingue per la sua passione e il suo carisma, diventando rapidamente uno dei leader del tifo organizzato nerazzurro.
Negli anni '80, Ciccarelli fonda il gruppo ultras "Vikings", che diventa presto uno dei più influenti e temuti del panorama italiano. Sotto la sua guida, la Curva Nord diventa un vero e proprio esercito di tifosi, capace di sostenere la squadra con cori e coreografie spettacolari.
Ciccarelli, però, non è solo un ultrà. È anche un attivista politico e sociale, impegnato nella lotta contro il razzismo e la xenofobia. Nel 2005, viene eletto consigliere comunale a Milano, dove si batte per i diritti dei più deboli e per la valorizzazione dei quartieri periferici.
Il suo impegno politico e sociale, tuttavia, gli crea anche molti nemici. Nel 2009, viene arrestato con l'accusa di associazione mafiosa, ma viene poi assolto perché il fatto non sussiste. Nel 2012, viene nuovamente arrestato per gli scontri avvenuti prima della partita Inter-Napoli, in cui perde la vita un tifoso. Viene condannato a quattro anni e otto mesi di reclusione, ma nel 2017 viene scarcerato dopo aver scontato due anni e mezzo di pena.
Oggi, Nino Ciccarelli è ancora una figura centrale del mondo ultras. Continua a seguire l'Inter allo stadio, e la sua voce è ancora ascoltata e rispettata dai tifosi nerazzurri. È anche un apprezzato scrittore, con all'attivo diversi libri sulle sue esperienze e sul mondo del tifo.
Nino Ciccarelli è un personaggio complesso e controverso, ma anche una figura chiave del panorama ultras italiano. La sua passione, il suo carisma e il suo impegno politico e sociale lo rendono uno dei leader più amati e rispettati del tifo organizzato.