L'omicidio di Angelo Vassallo, il sindaco di Pollica ucciso la sera del 5 settembre 2010, è un caso che ha sconvolto l'Italia. A distanza di anni, sono emerse nuove prove e quattro persone sono state arrestate per il loro presunto coinvolgimento nel delitto.
Vassallo, noto come il "sindaco-pescatore", era un uomo integerrimo e molto amato dalla sua comunità. La notizia della sua morte ha lasciato tutti senza parole, e le indagini si sono subito concentrate sulla pista camorristica.
Gli arresti di questi giorni rappresentano una svolta importante nelle indagini, che hanno sempre proceduto a rilento. I quattro arrestati sono tutti uomini, tra cui un colonnello dei Carabinieri. Sono accusati di concorso in omicidio volontario con aggravante camorristica.
Gli inquirenti ritengono che Vassallo sia stato ucciso perché stava per denunciare un presunto traffico di droga che coinvolgeva esponenti della camorra. Il sindaco, infatti, aveva scoperto che nel suo comune, soprattutto d'estate, si era sviluppato un consistente spaccio di stupefacenti.
La morte di Vassallo ha rappresentato una grave perdita per la comunità di Pollica e per l'Italia intera. Il suo impegno per la legalità e contro la criminalità organizzata ha lasciato un segno indelebile, e la sua memoria continuerà a vivere attraverso l'operato di chi ogni giorno lotta per un Paese più giusto e libero.
La speranza è che questi arresti possano fare finalmente luce su un delitto che ha lasciato ferite profonde nella comunità di Pollica. Gli abitanti di questa cittadina hanno diritto alla verità e alla giustizia, e meritano di sapere chi ha ucciso il loro sindaco e perché.