Nella notte fra il 10 e l'11 dicembre 1968, a Paderno Dugnano, un comune dell'hinterland milanese, avvenne una terribile tragedia: la "strage di Paderno Dugnano".
Racconto di una notte maledettaErano le 2.30 di notte, quando quattro rapinatori armati fecero irruzione nella filiale della Banca Nazionale del Lavoro di Paderno Dugnano. Presero in ostaggio i dipendenti e i clienti presenti, circa una trentina di persone. La situazione degenerò rapidamente: uno dei rapinatori sparò all'impazzata, uccidendo due dipendenti e ferendone gravemente altri tre.
Le vittimeLe vittime della strage furono Antonio Clerici, 21 anni, e Maria Teresa Guarnati, 22 anni, entrambi dipendenti della banca. I feriti, invece, furono tre dipendenti (Pasquale Ianelli, Antonio Di Nardo e Maria Luigia Bonizzoni) e un cliente (Giuliana Marradi).
L'arresto dei colpevoliI rapinatori riuscirono a fuggire con un bottino di circa 30 milioni di lire, ma furono arrestati poche ore dopo. I colpevoli erano quattro pregiudicati: Giovanni Drago, Antonio Covelli, Maurizio Forneris e Antonio Calipari. Il quinto uomo coinvolto nella rapina, Giovanni Leopardi, riuscì a fuggire e non fu mai più rintracciato.
Condanna e perdonoI responsabili della strage di Paderno Dugnano furono condannati all'ergastolo, ma nel 1972 Antonio Covelli, Antonio Calipari e Maurizio Forneris furono graziati dal presidente della Repubblica Giuseppe Saragat. Giovanni Drago, invece, ottenne la libertà condizionale nel 1990 e fece perdere le sue tracce.
La memoria della strageLa strage di Paderno Dugnano è un evento tragico che ha lasciato un segno indelebile nella memoria della comunità. A ricordo delle vittime, nel comune sono stati eretti due monumenti: uno in piazza Pertini e l'altro nel cimitero di Paderno Dugnano.
RiflessioniLa strage di Paderno Dugnano fu un atto di violenza insensata che ha spezzato le vite di due giovani innocenti. Questo tragico evento ci ricorda l'importanza della vita umana e la necessità di lavorare insieme per costruire una società più giusta e sicura.