In un pomeriggio milanese avvolto dalla pioggerellina, mi sono ritrovato a percorrere via Paolo Sarpi, una delle zone più vivaci della città, alla ricerca di un luogo dove ripararmi dalla pioggia. Mentre passeggiavo, il mio sguardo è stato catturato da una targa posta all'esterno di un palazzo, che recitava: "Qui visse Paolo Jannacci". È stato in quel momento che mi è tornata alla mente la figura di questo straordinario chansonnier, che con le sue canzoni ha saputo regalare a Milano un sorriso e tanta tanta allegria.
Paolo Jannacci, figlio del celebre cantautore e pianista Enzo Jannacci, nacque a Milano nel 1972. Fin da piccolo mostrò un grande interesse per la musica, e già all'età di 15 anni iniziò a esibirsi nei locali della città, accompagnato dalla sua chitarra. Il suo repertorio era composto principalmente da canzoni irriverenti e ironiche, che prendevano in giro la vita quotidiana e i luoghi comuni della società.
Nel 2001, Paolo Jannacci pubblicò il suo primo album in studio, intitolato "In Cattività". L'album riscosse un grande successo di critica e di pubblico, e contribuì a lanciare la sua carriera come chansonnier. Negli anni successivi, Jannacci pubblicò altri quattro album, tutti caratterizzati da testi intelligenti e divertenti, e da musiche orecchiabili e ballabili.
In quegli anni, Milano era una città in fermento, e Paolo Jannacci divenne uno dei simboli di quella Milano allegra e spensierata. Le sue canzoni erano sempre presenti nelle radio e nelle tv locali, e i suoi concerti erano sempre sold out. Jannacci era un vero e proprio intrattenitore, capace di far ridere e divertire il pubblico con le sue battute e le sue canzoni.
Purtroppo, la carriera di Paolo Jannacci fu troncata tragicamente nel 2003, a soli 31 anni, a causa di un incidente stradale. La sua morte fu un duro colpo per la città di Milano, che perse uno dei suoi artisti più amati.
A quindici anni dalla sua scomparsa, Paolo Jannacci è ancora ricordato con affetto e stima dai milanesi. Le sue canzoni continuano a essere ascoltate e cantate, e la sua figura è diventata un simbolo della Milano di quegli anni. In via Paolo Sarpi, dove visse e dove spesso si esibiva, è stata posta una targa in suo ricordo, per commemorare il suo talento e la sua allegria contagiosa.
Se vi capita di passare da via Paolo Sarpi, fermatevi un attimo davanti alla targa dedicata a Paolo Jannacci e ricordatevi di questo straordinario chansonnier che ha donato un sorriso a Milano. E se avete voglia di ascoltare le sue canzoni, cercatele su internet o su Spotify, e lasciatevi trasportare dalla sua ironia e dalla sua allegria.