Pinelli, il misterioso decesso di un anarchico
Durante la notte tra il 12 e il 13 dicembre 1969, a Milano, Giuseppe Pinelli, un ferroviere anarchico, morì in circostanze misteriose mentre era trattenuto presso la questura di Milano.
La versione ufficiale dei fatti fornita dalla polizia sosteneva che Pinelli, mentre si trovava in una stanza al quarto piano della questura, si fosse lanciato dalla finestra, ma molte persone, tra cui la famiglia di Pinelli, hanno sempre creduto che si sia trattato di un omicidio.
Pinelli era stato arrestato insieme ad altre persone nell'ambito delle indagini sulla strage di piazza Fontana, avvenuta il 12 dicembre 1969. La strage, nella quale morirono 17 persone e ne rimasero ferite oltre 90, fu il primo di una serie di attentati terroristici che sconvolsero l'Italia negli anni Settanta.
Pinelli, che era conosciuto per le sue idee anarchiche e per la sua attività nel movimento pacifista, era stato arrestato insieme ad altre persone che avevano partecipato ad una riunione del circolo anarchico "Ponte della Ghisolfa".
Durante l'interrogatorio, Pinelli fu picchiato e torturato dalla polizia, come confermato da numerosi testimoni. Secondo la versione ufficiale, Pinelli, dopo essere stato interrogato, fu lasciato solo in una stanza al quarto piano della questura. Quando gli agenti tornarono nella stanza, trovarono Pinelli riverso a terra, morto.
La versione ufficiale della morte di Pinelli ha sempre lasciato molti dubbi. Innanzitutto, non è chiaro perché Pinelli, che era terrorizzato dalla polizia, avrebbe dovuto decidere di suicidarsi. Inoltre, la finestra dalla quale Pinelli sarebbe caduto era molto piccola e non sembrava possibile che un uomo della sua stazza potesse passare attraverso di essa.
Inoltre, ci sono testimonianze di persone che affermano di aver visto Pinelli essere gettato dalla finestra. Una di queste testimonianze è quella di Carlo Cazzola, un agente di polizia che era presente quella notte in questura. Cazzola ha affermato di aver visto Pinelli essere portato in una stanza al quarto piano e di aver sentito un rumore sordo, come se qualcuno fosse stato gettato fuori dalla finestra.
La morte di Pinelli è rimasta un mistero irrisolto per molti anni. Nel 1975, un giudice istruttore, Gerardo D'Ambrosio, ha riaperto le indagini sulla strage di piazza Fontana e sulla morte di Pinelli. D'Ambrosio ha concluso che Pinelli era stato ucciso dalla polizia e ha incriminato l'allora capo della squadra mobile di Milano, Luigi Calabresi. Calabresi è stato assassinato nel 1972 e il suo omicidio è rimasto irrisolto.
Nel 2009, la Corte di Cassazione ha condannato all'ergastolo gli ex poliziotti Gaetano La Rosa, Mario Sales e Luigi Mangano per l'omicidio di Pinelli. La sentenza è stata confermata in appello nel 2012.
La morte di Pinelli è ancora oggi un simbolo della violenza e della repressione che hanno caratterizzato gli anni di piombo in Italia. Il suo caso è un monito costante sull'importanza della verità e della giustizia.