Ponte Morandi, il ponte crollato che ha segnato una ferita nell'anima di Genova




Il 14 agosto 2018, un giorno che resterà indelebile nella memoria dei genovesi, il Ponte Morandi, un gigante di cemento e acciaio che sovrastava la città, collassò in un drammatico crollo. Quel giorno, 43 innocenti persero la vita, e il ponte, che era stato per anni un simbolo di progresso e modernità, divenne il simbolo di una tragedia immane.

Non sono un ingegnere, ma conosco il peso di quelle vite umane perse, conosco il dolore delle famiglie distrutte. Il Ponte Morandi era un simbolo di orgoglio per Genova, ma anche un monito a non dimenticare mai l'importanza della sicurezza.

Il crollo del ponte non è stato solo una tragedia, ma è stato anche un momento di unità per la città. I genovesi si sono stretti insieme, si sono aiutati a vicenda, hanno dimostrato che anche nei momenti più bui, la speranza non muore mai.

Oggi, sul luogo del crollo, sorge un nuovo ponte, il Ponte Genova San Giorgio, progettato dall'architetto Renzo Piano. È un ponte leggero, elegante, che sembra quasi fluttuare nell'aria. È un simbolo di rinascita, di resilienza, di una città che ha saputo rialzarsi dopo un evento devastante.

Non dimenticheremo mai le vittime del crollo del Ponte Morandi, ma non dimenticheremo neanche la forza e la determinazione dei genovesi. Il Ponte Genova San Giorgio è un simbolo di questa città, che ha saputo trasformare il dolore in speranza.

Oggi, Genova è una città più forte, più unita, più resiliente di prima. E il Ponte Genova San Giorgio è un simbolo di questa forza, di questa unità, di questa speranza.

Non dimentichiamo.