Raphaël Glucksmann, il figlio del celebre filosofo André Glucksmann, ha lasciato la sua torre d'avorio per immergersi nel mondo reale della politica e dell'attivismo. Dopo aver studiato filosofia all'École Normale Supérieure, ha viaggiato in tutto il mondo, assistendo in prima persona alle conseguenze delle guerre e delle ingiustizie. Queste esperienze hanno cambiato profondamente la sua visione del mondo, spingendolo a uscire dalla sua zona di comfort e a mettere le sue conoscenze al servizio della società.
I numerosi viaggi di Glucksmann lo hanno portato nei luoghi più poveri e oppressi del pianeta. Ha incontrato rifugiati, vittime di guerre e povertà estrema. Queste esperienze gli hanno aperto gli occhi sulla realtà delle sofferenze umane e lo hanno reso profondamente consapevole delle ingiustizie che affliggono il mondo.
In particolare, il suo incontro con le vittime del genocidio in Ruanda ha avuto un profondo impatto su di lui. È stato in grado di ascoltare in prima persona i racconti dei sopravvissuti e di comprendere l'orrore delle atrocità commesse. Questo incontro lo ha spinto a impegnarsi nella lotta contro il genocidio e a promuovere i diritti umani in tutto il mondo.
Le esperienze sul campo di Glucksmann hanno cambiato profondamente il suo modo di pensare alla filosofia. Si è reso conto che la filosofia non poteva più essere confinata nelle università e nelle accademie, ma doveva invece essere portata nel mondo reale per affrontare le sfide del nostro tempo.
Così, Glucksmann ha lasciato la sua torre d'avorio e ha iniziato a impegnarsi in politica. Nel 2017, ha fondato il movimento "Place Publique", che riunisce intellettuali, attivisti e cittadini per riflettere sulle grandi questioni del nostro tempo e promuovere il cambiamento sociale.
Glucksmann è un attivista instancabile che lotta per la giustizia e la democrazia in tutto il mondo. Si è espresso contro le violazioni dei diritti umani, il razzismo e il populismo. È inoltre un fervente sostenitore della libertà di espressione e della diversità.
Una delle sue battaglie più note è quella contro il presidente siriano Bashar al-Assad. Glucksmann ha denunciato ripetutamente le atrocità commesse dal regime di Assad e ha chiesto l'intervento della comunità internazionale per proteggere il popolo siriano. È inoltre un forte sostenitore della causa palestinese e si è espresso contro l'occupazione israeliana.
Glucksmann non ha paura di dire quello che pensa, anche quando le sue opinioni sono impopolari. È una voce fuori dal coro, che non teme di sfidare lo status quo e di denunciare le ingiustizie. Il suo impegno per la verità e la giustizia gli ha fatto guadagnare il rispetto di molti, anche di coloro che non condividono le sue opinioni.
In un'epoca in cui i dibattiti sono spesso polarizzati, Glucksmann offre una voce equilibrata e ragionata. È un filosofo che non ha paura di sporcarsi le mani e un attivista che non ha paura di dire la verità al potere. È un modello per tutti coloro che credono nella giustizia, nella democrazia e nel potere della voce umana.