Non potevo mancare a questa partita, la partita del cuore. Il Real Madrid, la squadra che tifo fin da bambino, contro il Valladolid, la squadra della mia città. Un'emozione unica, che mi ha fatto sentire parte di qualcosa di grande.
Lo stadio era gremito, l'atmosfera elettrizzante. Ogni azione della partita era seguita con trepidazione, ogni gol esultato con un'esplosione di gioia. Ho cantato l'inno del Real Madrid a squarciagola, mi sono unito ai cori dei tifosi e ho vissuto ogni minuto di quella partita con un'intensità che non avrei mai immaginato.
Il Real Madrid ha vinto, ovviamente. Non poteva essere altrimenti, con quella squadra di fenomeni. Ma per me, in quel momento, non era importante il risultato. Quello che contava era essere lì, con la mia gente, a condividere una passione comune.
Il gol di Benzema è stato il momento clou della partita. Un'azione magistrale, che ha lasciato tutti a bocca aperta. Ha ricevuto palla sulla trequarti, ha dribblato due avversari e ha lasciato partire un tiro imparabile. Il pallone è finito in rete, facendo esplodere lo stadio di gioia.
Quando il Real Madrid ha segnato il gol, ho abbracciato mio padre. Non potevo trattenere le lacrime, ma erano lacrime di felicità. Mio padre è un tifoso del Real Madrid da quando era bambino, ed essere lì con lui, a condividere questa emozione, è stato un momento indimenticabile.
Dopo la partita, i tifosi del Real Madrid hanno intonato un coro che mi ha fatto venire i brividi. Cantavano "Hala Madrid, y nada más". E io ho cantato con loro, a squarciagola, sentendomi orgoglioso di essere parte di quella grande famiglia.
Quella partita è stata più di una semplice partita di calcio. È stata un'esperienza di vita, che mi ha fatto capire quanto sia importante avere delle passioni e condividerle con le persone che ami.
Grazie, Real Madrid, per avermi regalato questa serata indimenticabile.