Il mio nome è Lorenzo e da quando ero bambino ho sempre desiderato essere uno scrittore. Mi piaceva inventare storie e personaggi, e mi piaceva l'idea di creare qualcosa che potesse emozionare e intrattenere le persone.
Quando avevo 16 anni, ho scritto una novella che è stata pubblicata su una rivista letteraria locale. È stato un momento molto emozionante per me, e mi ha dato la fiducia necessaria per continuare a scrivere.
Negli anni successivi, ho scritto altri romanzi e racconti, ma non sono mai riuscito a trovare un agente o un editore interessato a pubblicarli. Ho iniziato a perdere la speranza, ma non mi sono mai arreso.
Nel 2015, ho finalmente pubblicato il mio primo romanzo, ""Richardson"". È stato un thriller psicologico su un uomo che soffre di amnesia e non ricorda chi è o come è arrivato lì. Il libro ha avuto successo e da allora ne ho pubblicati altri due.
Scrivere non è sempre stato facile, ma è sempre stato la mia passione. Quando scrivo, mi sento come se stessi creando qualcosa di nuovo e speciale, e questo mi dà un senso di scopo. Sono grato per l'opportunità di condividere le mie storie con il mondo e spero che continuino a emozionare e intrattenere le persone per molti anni a venire.
L'ispirazione per Richardson mi è venuta da un sogno che ho fatto. Nel sogno, ero un uomo che non riusciva a ricordare chi era o come era arrivato lì. Mi sentivo perso e confuso e avevo paura di quello che sarebbe successo dopo. Mi sono svegliato dal sogno scosso, ma l'esperienza mi ha lasciato un'impressione duratura.
Ho iniziato a pensare a cosa sarebbe successo se qualcuno si trovasse davvero in quella situazione. Cosa farebbero? Come reagirebbero? Ho iniziato a scrivere una storia su un uomo che soffre di amnesia e non ricorda chi è o come è arrivato lì. Ho voluto esplorare i temi dell'identità, della memoria e della perdita.
Una delle sfide più grandi che ho dovuto affrontare nello scrivere Richardson è stata quella di entrare nella mentalità di qualcuno che soffre di amnesia. Ho dovuto immaginare come sarebbe stato non ricordare chi sono o come sono arrivato lì. È stata una sfida, ma alla fine mi ha aiutato a creare un personaggio più realistico e simpatico.
Un'altra sfida che ho dovuto affrontare è stata quella di mantenere la suspense per tutto il libro. Volevo che il lettore fosse coinvolto nella storia e si chiedesse cosa sarebbe successo dopo. Ho cercato di farlo creando colpi di scena e rivelazioni sorprendenti.
Spero che i lettori apprezzino Richardson come un thriller psicologico avvincente. Spero anche che riflettano sui temi dell'identità, della memoria e della perdita. Credo che questi temi siano rilevanti per tutti noi e spero che il libro possa aiutare i lettori a comprendere meglio se stessi e il mondo che li circonda.