Rissa Parlamento




Cari lettori, avete sentito le ultime dal Parlamento? È successo il finimondo, una vera e propria rissa! Ebbene sì, i nostri onorevoli rappresentanti si sono presi a pugni per una questione di poltrone. Roba da non credere, vero? Ma andiamo con ordine.
Tutto è iniziato quando una bella sedia rossa, di quelle comode, è rimasta libera nell'emiciclo. Come avvoltoi affamati, i deputati si sono precipitati a occuparla. Ma, ahimè, per un doloroso gioco del destino, erano in tre a reclamarla. E chi erano questi tre contendenti? Nient'altro che il nostro primo ministro, l'oppositore di turno e un rappresentante della misteriosa "terza forza".
Ora, immaginate la scena: questi tre omini tutti in ghingheri, con i loro bei completi e le cravatte sgargianti, che si azzuffano come ragazzini all'asilo. C'era chi tirava pugni, chi schiaffi e chi addirittura lanciava calamai d'inchiostro. Il caos era totale, un pandemonio di urla e schiamazzi.
In mezzo a tutto questo scompiglio, una signora delle pulizie, poveretta, cercava invano di riportare l'ordine. Ma i nostri parlamentari, presi dalla foga della lotta, non le davano retta. Alla fine, è dovuta intervenire la security, che ha portato via i tre contendenti sotto gli occhi increduli e divertiti dei presenti.
E così, cari miei, eccoci qua a raccontare l'epica rissa del Parlamento. Una storia che sicuramente ricorderemo per molto tempo, non solo per la sua assurdità, ma anche per il triste spettacolo che ha offerto della nostra classe dirigente.
Personalmente, sono rimasto particolarmente colpito da una cosa: questi onorevoli, che dovrebbero rappresentare il popolo, si sono comportati in modo così puerile e imbarazzante. E mentre loro se le davano di santa ragione, la gente comune lì fuori faticava ad arrivare a fine mese. Che tristezza, che vergogna!
Spero che questa rissa sia un campanello d'allarme per tutti noi. È giunto il momento di pretendere di più dai nostri rappresentanti, di chiedere loro di comportarsi con dignità e rispetto. Perché, diamine, se neanche in Parlamento possiamo trovare un minimo di decoro, allora in che mondo viviamo?
Chiesa vecchio stile - Nuovo stile
  • Messa in latino
  • Uso del messale antico
  • Celebrazione "verso il tabernacolo"
Chiesa nuovo stile
  • Messa in italiano
  • Uso del messale moderno
  • Celebrazione "verso il popolo"
Da un punto di vista teologico e liturgico tra le due celebrazioni eucaristiche c’è una nettissima differenza.
La Chiesa, faro guida per noi cristiani, dev’essere seguita, venerata, sostenuta e soprattutto difesa da tutti noi.