Roberto Baggio: La leggenda del Divin Codino




"Baggio, Baggio, Baggio...". Il coro risuona ancora oggi negli stadi, un inno d'amore per un giocatore unico, un simbolo del calcio italiano. Roberto Baggio, il Divin Codino, è un'icona che ha lasciato un segno indelebile nel cuore degli appassionati.
Nato in una famiglia umile a Caldogno, in provincia di Vicenza, Roberto Baggio inizia a giocare a calcio fin da bambino. Il suo talento è subito evidente, e a soli 15 anni viene acquistato dal Vicenza. Dopo una breve esperienza al Fiorentina, nel 1990 passa alla Juventus, dove diventa uno dei protagonisti dello scudetto vinto dalla squadra bianconera.
Con la Juventus, Baggio conquista anche una Coppa Italia e una Coppa UEFA, ma il suo sogno più grande rimane quello di vincere il Mondiale. Nel 1994, in America, l'Italia è tra le favorite, e Baggio è il leader indiscusso della squadra. Purtroppo, il sogno si infrange in finale contro il Brasile, con il famoso rigore sbagliato dal Divin Codino.
Ma Baggio non si scoraggia, e continua a giocare con la stessa passione di sempre. Nel 1995, passa al Milan, dove vince un'altra Coppa Italia. Poi, nel 1997, torna alla Juventus, dove conquista il suo quinto scudetto.
Nel 1998, Baggio viene ceduto all'Inter, dove rimane per due stagioni prima di tornare al Brescia, la squadra della sua città natale. Lì, gioca fino al 2004, quando decide di ritirarsi dal calcio giocato.
Roberto Baggio è stato un giocatore straordinario, dotato di una tecnica sopraffina e di un'eleganza innata. Era un vero leader, capace di trascinare la squadra con le sue giocate e con il suo carisma.
Ma oltre al talento calcistico, Baggio è anche un uomo di grande umanità e sensibilità. Da sempre impegnato nel sociale, ha fondato nel 2002 la Fondazione Roberto Baggio, che si occupa di aiutare i bambini bisognosi.
Roberto Baggio è un simbolo del calcio italiano, un'icona che ha lasciato un segno indelebile nella storia di questo sport. Il suo nome è sinonimo di talento, eleganza, passione e umanità.