Nato a Roma da una famiglia benestante, Rossellini si avvicinò al cinema fin da giovanissimo, lavorando come aiuto regista per Mario Camerini e Goffredo Alessandrini. Nel 1941 esordì alla regia con il film "La nave bianca", un dramma marino ispirato a una sua esperienza personale. Ma è con "Roma città aperta" (1945) che Rossellini raggiunse il successo internazionale, inaugurando il Neorealismo italiano, un movimento cinematografico che poneva al centro le vicende di persone comuni e le riprese in esterni, utilizzando attori non professionisti e spesso girando in luoghi reali. Il film racconta le vicende di un gruppo di partigiani durante l'occupazione nazista di Roma e divenne un simbolo della Resistenza italiana.
Dopo "Roma città aperta", Rossellini diresse altri film neorealisti di grande successo, come "Paisà" (1946), "Germania anno zero" (1948) e "Francesco, giullare di Dio" (1950). Nei suoi film, Rossellini esplorò temi sociali e politici, denunciando le ingiustizie e le sofferenze della guerra e del dopoguerra. Il suo stile registico era caratterizzato da un uso essenziale della macchina da presa, da lunghe inquadrature e da un ritmo lento e contemplativo.
Negli anni '50, Rossellini cambiò stile e si dedicò a film più ambiziosi, come "Stromboli terra di Dio" (1950), con Ingrid Bergman, e "Viaggio in Italia" (1954). In questi film, Rossellini indagò i sentimenti umani, il rapporto tra uomo e natura e i temi della fede e della spiritualità. Il suo lavoro continuò a essere apprezzato dalla critica e dal pubblico, anche se non raggiunse più il successo popolare dei suoi film neorealisti.
Roberto Rossellini è considerato uno dei più grandi registi italiani di tutti i tempi. Il suo cinema, carico di umanità e di poesia, ha lasciato un'impronta indelebile nella storia del cinema italiano e mondiale.
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